NUOVI ORIZZONTI
La Fiorentina del futuro l'abbiamo intravista a Napoli. Salvo colpi di mercato o clamorosi ripensamenti, il dopo Montolivo porta il nome di Valon Behrami. Certo, il numero 85 non ha le stesse caratteristiche dell'ex capitano viola (fantasia, tocco di palla), ma Mihajlovic parlava di questa possibilità da giorni, e sabato nella complicata (almeno sulla carta) sfida con il Napoli è uscito allo scoperto. Lo svizzero piazzato davanti alla difesa a mo' di frangiflutti ha fatto non bene, ma benissimo. Raddoppiava su tutti gli azzurri, impedendo soprattutto a Inler di alzare la testa per cercare i compagni e offrendo al reparto arretrato un prezioso aiuto nel delicato compito di fermare il super attacco partenopeo. Missione compiuta, che con tutta probabilità verrà riproposta anche nelle partite successive, magari già domenica prossima contro la Lazio (il cui attacco merita la stessa attenzione di quella messa in atto con il Napoli).
Intanto, numeri alla mano, è giusto sottolineare un altro aspetto messo in risalto dopo la trasferta partenopea: la solidità in fase difensiva. Non sono infatti un caso le due reti subite in quattro partite (entrambe contro l'Udinese, di cui una su rigore). Con Bologna e Parma, i compiti in difesa stati svolti efficacemente. E tornando a sabato sera, se Boruc continua a dimostrarsi una garanzia tra i pali, Natali, Gamberini e compagni di reparto avrebbero incontrato sicuramente delle difficoltà nelll'arginare l'attacco azzurro; ecco quindi che Behrami si fa in quattro per recuperare palloni, così come Montolivo (non si contato gli interventi riusciti) e Munari. Senza parlare di Jovetic, che tanto per fare un esempio ha rincorso Lavezzi fino a centrocampo per portargli via il pallone. La macchina difensiva, incrociando le dita, per il momento sembra funzionare a meraviglia.