FIRENZE L'ESPERIENZA PIU' DIFFICILE, GIOCANO LJAJIC-CERCI

21.04.2012 14:31 di  Stefano Borgi   vedi letture
FIRENZE L'ESPERIENZA PIU' DIFFICILE, GIOCANO LJAJIC-CERCI
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Premessa doverosa, un pensiero su Morosini: "Una tragedia immane, spettacolarizzata da immagini televisive. Di fronte alla morte di un ragazzo di 25 anni, non ci sono parole per il dolore della famiglia...che tra l'altro non aveva. Penso al dolore della fidanzata. L'ho allenato all'Atalanta, lo ricordo solare, col sorriso, ma non si può morire giocando a calcio. Si commenta da solo..."

Andiamo alla partita, Fiorentina-Inter. Si comincia dalla coppia d'attacco... "Giocheranno Ljajic e Cerci, del resto non abbiamo nessun altro. Terrò conto delle loro caratteristiche, uno è più defilato, uno gioca più da seconda punta. Dovranno essere aiutati dagli esterni e dai centrocampisti. A Cagliari giocammo con Lazzari e Ljajic, stiamo già migliorando... (battuta amara ndr.) Certo sarà  vietata la palla alta. Anche Montolivo non sta benissimo, ma non mi piango addosso. Dobbiamo tirare fuori delle energie particolari".

Sull'Inter: "E' più forte di noi, è indubbio, ma non per questo partiamo battuti. Dobbiamo fare una partita come col Milan... Inter la delusione del campionato? Noi siamo la delusione, sicuramente, poi forse anche altri, ma io guardo in casa mia".

Su Stramaccioni: "Ha delle idee, e per questo lo apprezzo. Poi se lo hanno messo ad allenare l'Inter qualcosa vorrà dire..."

Su Kharjà, che sembra recuperato anche mentalmente... "Quando sono arrivato non stava bene fisicamente. Poi si è fatto male in coppa d'Africa. Io sono stato chiaro, ho bisogno di tutti. Tengo conto del passato, ma mi baso molto sul presente. M'interessa da adesso in avanti, tenendo condo della storia. Adesso vedo Kharjà molto più dentro il progetto... Se per domani lo considero? Certo, sopratutto visto il momento d'emergenza".

Ancora su Cerci: "Non so se Cerci sia a fine corsa nella Fiorentina, e poi contano le altime partite. Cerci ha delle qualità, come Ljajic, ma le esternano a momenti. Vanno assemblati con altri giocatori, gli devi creare delle situazioni favorevoli, ma possono dare tanto".

Sulla difesa: a tre oppure a quattro?: "Dipende da come scalano i giocatori. Se scali bene puoi fare qualsiasi tipo di difesa, a quattro sei più scoperto, a tre (che diventa a cinque in fase difensiva) sei più coperto... Conta lo spirito e la gamba..."

Cosa serve per uscire da questo momento? "Servono i giocatori, più dell'allenatore. L'allenatore non vince. Certo può dare il suo contributo, ma può anche danneggiarti. Non penso che vinca lo schema, vincono i giocatori".

Sullo spirito... "Lo spirito è alto, gli ultimi risultati sono stati buoni. La gamba? Quella c'è..."

Su Zarate: "Anche lui ha delle qualità, si è un pò perso... Con me alla lazio ha fatto bene, con lui ho usato nastone e carota, ma è un giocatore importante..."

Su Andrea della Valle (ieri sera c'è stata una cena tutti insieme, giocatori e patron... ): "I Della Valle non ci hanno fatto mai mancare niente, ci hanno difeso anche quando eravamo indifendibili, sono sempre stati presenti. Se siamo in questa situazione, non è certo per colpa loro..."

Ultima domanda... Delio: E' l'esperienza più difficile della sua carriera? E' quella dove rischia di più? "Se devo dare una risposta secca... è si!" E questo spiega tutto...