PELLIZZOLI, Felice per la scelta dell'Albinoleffe

03.09.2009 17:14 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Gazzetta dello sport
PELLIZZOLI, Felice per la scelta dell'Albinoleffe
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

La porta della felicità era in Rozhdestvenskii Bulvar. Risto­rante «Roberto», pieno centro di Mosca. «E’ dove ho conosciu­to Maurizio, Lucio e France­sco. Degli amici veri, mi sono stati vicini nei momenti diffici­li: avevamo ricreato una picco­la Italia. E si mangiava benissi­mo». Ivan Pelizzoli è stato il portiere della Lokomotiv Mo­sca negli ultimi due anni e mez­zo: «Sì, peccato che dal settem­bre scorso non ho più giocato». Scavalcato da Marek Cech. Sempre in tribuna o a casa da­vanti alla tivù. Dura da man­dar giù per uno che a 19 anni aveva esordito nell’Atalanta contro il Milan a San Siro, era stato voluto da Capello alla Ro­ma per 27 miliardi (di lire) e, nel 2003, era arrivato col Trap in Nazionale. Lo chiamavano pure Saracinesca d’oro: «E ma­gari tornerò a essere quello di un tempo, ho voglia di giocare e di rimettermi in competizio­ne. Per questo ho scelto l’Ita­lia».

La porta della felicità (oggi) si è riaperta: Al­binoLeffe, società senza fron­zoli abituata a produrre mira­coli. E questo è l’ultimo: «Non ci credeva nessuno che andavo all’AlbinoLeffe? Io sì e l’ho vo­luto fortemente. Ci sono state tante chiacchiere, forse l’unico club che si è avvicinato davve­ro è stato il Bologna. Ma non se n’è fatto niente e io mi sento di nuovo a casa».

Addio Mosca: a Colognola, frazione di Berga­mo, Pelizzoli riabbraccia la mo­glie e le piccole Asia (4 anni) e Gaia (3 anni). «Abbiamo prova­to a vivere a Mosca insieme, ma è una città di 15 milioni di persone. Troppo caos, troppo traffico. Insomma, non era per loro». Meglio qui, fra gli amici di un tempo e i luoghi di sem­pre. «Io sono di Curno, da 8 an­ni abbiamo casa a Colognola».