"Cacciate Don Tonino per sempre", l'editoriale di X. Iacobelli

Molto interessante l'editoriale che questa mattina è apparso sul Quotidiano Nazionale, a firma del direttore Xavier Iacobelli. Noto per prendere sempre dure e valide posizioni nei confronti del Palazzo del Calcio.
06.02.2007 11:32 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Quotidiano Nazionale
FUORI. Cacciatelo fuori dal calcio, ora e per sempre. Dopo le parole indecenti che Antonio Matarrese ha pronunciato in morte di Filippi Raciti, l'unico posto dove il presidente della Lega può stare è in pensione, magari facendo quotidiane passeggiate attorno allo stadio San Nicola di Bari, cattedrale costruita nel deserto, monumento agli sprechi e alle vergogne di Italia '90 proprio adesso che, nonostante la tragedia di Catania, il calcio italiano ha ancora il coraggio di chiedere gli Europei 2012. Ciò che ha detto l'ex deputato democristiano e pure fratello di un vescovo, non è soltanto indegno. E' gretto, meschino, inaccettabile. Chieda scusa Matarrese alla vedova Raciti, ai suoi figli, alla sua famiglia, a tutti e poi vada al diavolo. Vada al diavolo, Matarrese con i suoi diritti tv e con la sua concezione del sistema calcio di cui «i morti sono parte integrante» e in cui «lo spettacolo deve continuare». VADA AL DIAVOLO, Matarrese con questo calcio imbastardito dal lassismo, dal perdonismo, dall'affarismo di quelli che non hanno avuto manco il ritegno di attendere la tumulazione della salma di Raciti, smaniosi che tutto torni ad essere come prima. Come se questo fosse possibile, come se nulla fosse successo. Vada al diavolo, Matarrese che non rispetta né i morti né i vivi. Non c'è nessuna logica, nessuna intelligenza, nessuna giustificazione nelle parole di quello che dovrebbe essere il secondo dirigente del calcio italiano - grazie a Dio, il primo è Pancalli - e, invece, sputa cinismo quando apre bocca per darle aria. Non c'è bisogno di altri summit, di nuove dichiarazioni di quacquaracquà e sottopancia per capire le ragioni di questa crisi. Che sono di ordine pubblico e di repressione, di inciviltà sportiva e di disorganizzazione. Ma, anche, di uomini. Come Matarrese ci dimostra. Matarrese che nel mesozoico è stato presidente di Lega e della Federcalcio e da sei mesi è tornato presidente di Lega: l'uomo sbagliato al posto sbagliato nel momento sbagliato. Prima i presidenti di A e B se ne sbarazzano e prima possono chiedere di tornare a giocare. Ma solo e soltanto se verranno ristabilite elementari condizioni di civiltà. Senza Matarrese. (foto tratta da Datasport.it)