"NON SOLO VIOLA". Chi è il più cattivo del reame?
Ancora una novità nelle rubriche di FV con "Non solo viola" spazio nel quale commenteremo un fatto accaduto al di fuori della sfera viola. Questa settimana abbiamo puntato sulla reazione di Silvio Baldini e l'ormai celeberrima pedata a Di Carlo
Fonte: di Stefano Borgi per stefanoborgi.it
Baldini, Guidolin e Mazzone, tre casi "umani" così diversi ed uguali allo stesso tempo fra di loro. Sicuramente i protagonisti di questo “confronto” hanno sbagliato, probabilmente tutti e tre (chi in maniera più evidente, chi meno) hanno fatto ammenda, certamente le loro reazioni hanno costituito un esempio “pericoloso” per generazioni di ogni ceto e condizione sociale. La nostra intenzione però, è di non fermarci qui; è quella di non limitarci ad una giustizia sommaria che massifichi errori ed omissioni apparentemente molto simili. Insomma, a noi non è andato giù questo “sparare sulla Misericordia”, seppur corpulenta e dalle spalle grosse, che risponde al nome di Silvio Baldini.
Ricorderete tutti la sceneggiata di Mazzone al momento del pareggio (era il 3-3, datato 30 settembre 2001) del suo Brescia contro l’Atalanta; corsa a voce spiegata (rischio d’infarto altissimo) sotto la curva nerazzurra, scuse postume e solito ricorso alla presenza del fantomatico gemello che esce fuori nei momenti d’ira. Traduzione: scusate ma quello che ha fatto la “C...ta” non ero io. Originale, divertente, ma un alibi (non ce ne vorrà “er magara”) a nostro parere troppo comodo e sopratutto recidivo.
Tocca poi a Guidolin, che in un tiepido pomeriggio di marzo perde la tramontana per un gol della Fiorentina (di Mutu per la precisione), a suo dire irregolare perché realizzato con un giocatore del Palermo a terra (proprio quello che infortunandosi aveva liberato il rumeno verso la rete rosanero). Scenata di dimensioni bibliche, ingiurie a Prandelli, arringa della folla contro il tecnico viola ed accuse reiterate nel dopo partita. In questo caso, facciamo ammenda, non ricordiamo se le scuse siano arrivate postume come quelle di Carletto, ma facciamo finta di si.
Silvio Baldini fa beneficenza, frequenta gli ospedali e le carceri proponendosi con parole di conforto verso chi ha sbagliato e ha diritto ad una seconda possibilità; per la par condicio diciamo che anche questo non lo assolve. Silvio Baldini da un calcio nel sedere al collega Di Carlo, non provoca le folle (certo il gesto è deprecabile), non si è messo a gesticolare simulando una chiamata alle armi, e più che altro ha avuto il buon gusto di scusarsi e dichiarare (udite, udite)… ”Devo migliorare, una piazza come Catania non merita questo”.
Silvio Baldini ha sbagliato, ma a differenza di tutti gli altri, lo ha subito capito.