"GILA E RIGILA..." Un addio in parole e musica

13.01.2011 01:10 di  Stefano Borgi   vedi letture
"GILA E RIGILA..." Un addio in parole e musica

Alberto Gilardino lascia la Fiorentina, o almeno così sembra. Certamente non adesso, probabile invece che succeda a giugno nonostante il contratto del centravanti viola scada nel 2013. Nel mezzo, per il gila, la nascita di un'altra figlia (la seconda dopo Ginevra) ed una stagione da portare a termine raggiungendo (Alberto dixit...) prima possibile quaranta punti. Noi proviamo a scherzarci un pò sù, certi che questo sarà il tormentone dei prossimi giorni (forse dei prossimi mesi) ricordando sempre che il calcio è uno sport praticato da 22 uomini in mutande che rincorrono un pallone. Abbiamo ascoltato attentamente le parole di Alberto Gilardino in conferenza stampa e, condizionati da una formazione classica ormai datata ma sempre presente in pensieri e parole, ci è venuta in mente la "Canzona di Bacco" dei "Canti Carnascialeschi" di Lorenzo de' Medici, altrimenti detto... Lorenzo il Magnifico. Ai più la poesia in questione è conosciuta come "Quant'è bella giovinezza", che in realtà è l'incipit della composizione stessa: "Quant'è bella giovinezza, Che si fugge tuttavia! Chi vuol essere lieto sia, Di doman non c'è certezza". Questo il testo per esteso e purtroppo... c'è poco da star lieti. Dopo Vargas, Montolivo, Frey, il caso Mutu, un altro tassello della grande Fiorentina di Cesare Prandelli rischia di staccarsi dal mosaico viola e va per altri lidi, meno affascinanti, meno intrisi di arte e cultura ma più remunerativi, certamente più vincenti. Ed anche la poesia di Lorenzo il Magnifico aggiunge il danno oltre alla beffa poichè in questa vicenda di... "magnifico" per i tifosi viola c'è ben poco. C'è la solita fregatura, la solita illusione, la speranza che le bandiere esistano ancora, che il sentimento abbia la meglio sulle decisioni dei calciatori alla faccia della stolida, sterile, unta bisunta scelta di vita.

Parole e musica abbiamo titolato. Eh già, perchè a proposito delle parole di Gilardino ci è venuto in mente anche un famoso ritornello di un altrettanto famosa canzone... "Tanta voglia di lei". La cantavano i Pooh e la voce solista apparteneva ad un tifoso viola, tale Riccardo Fogli, nato a Pontedera ma da sempre innamorato dei nostri colori. Il testo non potrebbe essere più chiaro: "Mi dispiace devo andare, il mio posto è là..." Soffermiamoci sulle prime quattro parole e paragoniamole a quelle del gila. Il suo dispiacere, oggi in sala stampa, era evidente. "Sto bene a Firenze, amo questa città - ha chiosato il centravanti di Biella - se me ne andrò sarà solo per motivi professionali, per trovare nuovi stimoli". Tradotto in soldoni...mi dispiace, ma devo proprio andare. Peccato che Gilardino non abbia detto qual'è questo posto dove gli dispiacerebbe andare: Juventus? Napoli? Lione? Marsiglia? Non è dato sapere. Di sicuro quel posto non è Firenze, non è la Fiorentina, e dalle parti del viale Fanti il 2011 non sembra cominciare sotto i migliori auspici. In chiusura vogliamo citare un ultimo aforisma, l'ennesima frase storica che ci è venuta in mente ascoltando il gila: "Cui prodest?" (sono parole pronunciate da Medea nell'omonima tragedia di Seneca) E allora ci chiediamo: Gilardino che viene in sala stampa nel bel mezzo del mercato... "cui prodest?" L'incertezza che le sue parole hanno sparso a piene mani... "cui prodest?" Qualcuno sperava che la domanda sul suo futuro non venisse fatta? Cui prodest? Ci fermiamo quì perchè, almeno in questa sede, i commenti seriosi non hanno diritto di cittadinanza. Il nostro compito è sdrammatizzare, celiare con gusto e moderazione, contrappuntare con ironia ma sempre in punta di penna...perdòn, di tastiera. Aggiungiamo solo che in latino "cui prodest" significa: a chi giova?" E allora permetteteci: in questo momento di crisi, di difficoltà, ma anche di ripresa, di faticosa ripartenza, Gilardino che parla così..."cui prodest" (a chi giova)? Ai posteri l'ardua sentenza!