AUGURI a...Renato Buso, il signore delle pianticelle
Sono le stranezze del calcio. Come un rimbalzo falso, un ciuffo d'erba, un soffio di vento può deviare la traiettoria di un pallone e decidere una partita, allo stesso modo un calciatore, certamente sopra la media ma lungi dall'essere stato un campione, si sta rivelando uno dei migliori allenatori italiani a livello giovanile. E' la storia di Renato Buso, ex attaccante di Juventus e Fiorentina ed attuale allenatore della formazione "primavera" viola. Il pretesto ce lo offre la ricorrenza del suo 41° compleanno e la nostra intenzione è celebrare colui che potrebbe essere determinante per il futuro della squadra gigliata. Stranezze abbiamo detto, ma è anche il bello del calcio. Andiamo con ordine: Renato Buso nasce il 19 dicembre 1969 a Montebelluna, paese già noto per aver dati i natali ad Aldo Serena... di professione centravanti. E centravanti diventerà anche il nostro Renato che il 12 ottobre 1986, proprio a Firenze (vai tu a dirglielo al destino...), esordì in serie A con la maglia della Juve a 17 anni non ancora compiuti. Sette giorni dopo segnerà ad Ascoli il suo primo gol nella massima serie, nel giorno in cui Michel Platini realizzò l'ultima delle sue 68 reti in maglia bianconera. Tutto questo per dire che Renato Buso sembrava un predestinato, un talento consegnato alla storia, capace di scrivere pagine indimenticabili del nostro calcio. E invece la sua carriera proseguirà tra alti e bassi, luci ed ombre. 14 presenze ed un gol il primo anno, 17 partite e due reti il secondo, 24 gettoni e sette realizzazioni il terzo in un crescendo che non convinse fino in fondo i dirigenti della "vecchia signora". E allora, nella stagione 89-90 Agnelli lo cedette ai Pontello come caparra dell'affare Baggio che si sarebbe concretizzato 12 mesi dopo. In riva all'Arno il riccioluto centravanti disputò due stagioni corredate da 9 gol in 49 partite, ma sopratutto impreziosite dalla partecipazione alla coppa Uefa 89-90. Renato fu uno dei protagonisti assoluti realizzando due reti, una della quali nella finale d'andata contro la "sua" Juventus (l'altra fu a Socheaux) dando l'illusione che, quella volta, la Fiorentina ce l'avrebbe fatta. Poi le nefandezze di Soriano Aladren (tanto nomine, probabilmente un antenato di Ovrebo) e gli errori di Landucci regalarono la vittoria ai nemici bianconeri. Lasciata la Fiorentina, Buso iniziò un lungo peregrinare tra Sampdoria, Napoli, Lazio, Piacenza, Cagliari e Spezia prima di attaccare le scarpette al chiodo nel 2004. Nel mezzo la grande affermazione con l'under 21 di Cesare Maldini nell'Europeo di categoria del 1992, dove si laureò capocannoniere della manifestazione con tre reti. Poi, la carriera di allenatore. Guida la Sarzanese in serie D nel 2005-2006, quindi le giovanili dello Spezia, fino al ritorno a Firenze voluto da Pantaleo Corvino. E' il 2008, per lui è pronta la squadra degli Allievi Nazionali e sarà subito scudetto: 65 punti in 23 partite con 21 vittorie, 2 pareggi, zero sconfitte, 73 gol fatti e soli 14 subiti per una cavalcata a dir poco trionfale. Fino all'epilogo, datato 19 giugno 2009, con la vittoria in finale sull'Inter per 3-1.
Fin quì il dato numerico, che passa in secondo piano se pensiamo a quanti potenziali campioncini sono emersi da quel gruppo, le famose pianticelle di Corvino ora finalmente sbocciate. Bagnai, Camporese, Piccini, Carraro, Agiey, Matos... fino agli attaccanti Iemmello e Babacar, quest'ultimo aggregato alla prima squadra solo nella fase finale. Al termine della stagione, Renato Buso sarà promosso a pieni voti in "Primavera" dove avviene il travaso di gran parte di questi ragazzi. Un anno di assestamento per arrivare alla "primavera" di oggi, un autentico schiacciasassi. Fiorentina 1° in campionato con 26 punti in 11 partite e già ai quarti di coppa Italia. In più la soddisfazione dell'esordio in serie A di Babacar, Carraro, Camporese, Agiey, Piccini... Insomma, una linea verde che fa sognare e che richiama alla memoria la famosa Fiorentina ye-ye di Egisto Pandolfini e Beppe Chiappella. Albertosi, Bertini, e poi Ferrante, Brizi, Chiarugi, Esposito, tutti elementi che nel 69' contribuirono alla vittoria del secondo scudetto. E' presto per dire se il miracolo potrà ripetersi, di certo Renato Buso ha raccolto le pianticelle seminate da Corvino e sfoggiando un invidiabile pollice verde le ha sapute coltivare, coccolare, fino a farle sbocciare rigogliose. Adesso tocca a loro non deludere le aspettative, noi da parte nostra facciamo gli auguri di buon compleanno al mister di Montebelluna, con la speranza (chissà) di vederlo in panchina nel giorno del terzo scudetto viola.