RONALDO, Gli auguri dei suoi amici
Ci sono attimi in cui il mondo sembra fermarsi. Attimi nei quali il mondo va avanti, ma non se ne accorge nessuno, momenti interminabili di stordimento collettivo, in cui si partecipa a qualcosa, senza sapere più neanche tanto bene cosa sia. È quello che è successo a San Siro, l’altra sera, nel preciso istante in cui uno dei più forti centravanti di tutti i tempi si accasciava inesorabilmente al suolo, colpito da un’ingiustizia troppo severa per il suo immenso talento. In quel momento lo stadio, il suo mondo, si è fermato. Non c’era più il Milan, non c’era più neanche il Livorno, c’era soltanto l’ansia, la preoccupazione, il timore di stare assistendo all’ultimo atto della carriera del Fenomeno, Luis Nazario da Lima, detto Ronaldo, ma universalmente riconosciuto, molto più semplicemente, come “Il Calcio”. All’indomani di quello che tutti noi, appassionati come chi ci legge dello sport più bello del mondo, speriamo di considerare solo come l’ennesimo ostacolo messo davanti al cammino di uno troppo più forte degli altri per avere una carriera tranquilla, abbiamo voluto raccogliere pensieri di persone vicine al Fenomeno, ex compagni, ex allenatori, ma soprattutto amici. Parole nelle quali ci illudiamo che Ronaldo possa trovare la forza e la determinazione per ritornare a far brillare gli occhi di tutti gli appassionati, per fare riprendere quello spettacolo fermatosi in una notte troppo infame per essere l’ultima.
CHRISTIAN BROCCHI
"In questo momento sono davvero poche le cose da dire. E’ successo a lui che stava cercando di tornare al cento per cento. Dispiace per noi come squadra, visto che è un giocatore importante non solo dal punto di vista tecnico ma anche come compagno di spogliatoio. Ragazzo strepitoso, mette allegria, è davvero una brava persona. Noi come gruppo cercheremo di stargli davvero vicino. Subito dopo la gara, ieri sera, siamo stati con lui. Posso assicurarvi che il morale non era a terra in questo periodo per i diversi infortuni, è un ragazzo solare che ama scherzare, ma si sa un giocatore vuole essere sempre al cento per cento".
GIGI SIMONI
"Io spero che l’entità dell’infortunio non provochi conseguenze gravi per il giocatore. Certamente è un grande incidente, ma non si può ancora dire se sarà costretto a lasciare o meno il calcio. Certamente lui aveva una debolezza sulle ginocchia. Non credo sia mai successo a nessuno di avere lo stesso infortunio in ambedue le gambe. Mi ricordo che aveva qualche problema già quando era al PSV, speriamo di vederlo solcare il campo da calcio il prima possibile, lo dico sia come amico ma soprattutto come amante di questo sport. Non sarà facile, ma Ronnie ce la farà. In cinquant’anni di calcio non c’è mai stato uno come lui. Come ragazzo è eccezionale, bravissimo anche a gestire i rapporti con il resto della squadra. Lui è uno di grande spirito, sereno. Ha fatto una carriera stupenda, in questo momento proverà una grande amarezza come è normale, ma sono sicuro che troverà gli stimoli per recuperare, anche se sarà dura. Il Milan è una società esemplare che sa stare vicino ai suoi giocatori, lo dimostrano anche l’età di alcuni suoi compagni che sono ancora in squadra. Ronnie ha un buon rapporto con la dirigenza ed il Presidente, e sono sicuro che è la società idonea a seguirlo e rincuorarlo in questo duro momento".
GIANLUCA PAGLIUCA
"Sicuramente è un infortunio grave, ma lui è ancora tanto giovane. Certamente è il secondo infortunio grave e sarà a pezzi moralmente e psicologicamente. Ha trentuno anni e se ha voglia di continuare penso che ci possa riuscire senza dubbio. Questo per lui non era stato un anno brillante a causa dei diversi infortuni. Il tempo passa e quindi è più difficile tornare subito in forma. È da un bel po’ che non ci si sentiva, ma posso dire di essere veramente molto triste per lui e gli auguro di tornare prima possibile sul campo da gioco. Ieri sera mi è spiaciuto veramente tanto vederlo a terra soffrire così in quella maniera".
JOSE’ ALTAFINI
"Ieri sera, al momento dell’incidente, siamo stati tutti scioccati e tristi. Nello stadio è calato il gelo. Si è visto subito che la situazione era davvero grave visto che lui piangeva per il dolore. Ma devo fare un monito agli altri giocatori. Quando succedono queste cose non è necessario sbracciarsi in quel modo, per rispetto ai parenti del giocatore. Per quanto riguarda l’infortunio non si sa come andrà l’operazione, bisognerà vedere. L’unico augurio è che lui possa tornare il prima possibile. È difficile valutare adesso, essendo l’infortunio ancora troppo fresco".
CESARE MALDINI
"Ho provato un grande dispiacere a vederlo soffrire così. Si è capito subito dalla faccia che ha fatto che era una cosa seria e l’impressione è stata confermata dall’atteggiamento degli altri giocatori: sia gli avversari che i suoi compagni di squadra. Il problema che preoccupa è che il giocatore ha avuto lo stesso infortunio all’altra gamba e quindi sarà di certo una convalescenza lunga la sua. Quella del Milan è una dirigenza speciale con i suoi giocatori. Anche dalle parole di Galliani si capisce che il Milan è sempre vicino. Non ha un’età che preoccupa, quindi può recuperare. Bisognerà vedere la sua volontà, non sarà facile e mi auguro non molli".
MARCO TARDELLI
"Sono dispiaciutissimo. Non credo che mollerà con il calcio, chiaramente dipenderà da lui e credo possa farcela. In un anno può recuperare e giocare. A livello morale per forza sarà difficile, ma deve cerare di buttarsi giù, altrimenti peggiorerebbe la situazione. Io non l’ho avuto all’Inter essendo infortunato. Ma posso dire che è un ragazzo eccezionale".