"FIO-JUV A TORINO NON È SENTITA COME A FIRENZE". È DAVVERO COSÌ? OPINIONI DIVERSE TRA GLI EX
Non è una partita come le altre. Spesso viene usato questo incipit quando ci si riferisce a Fiorentina-Juventus, da sempre una delle partite più accese del calcio di italiano e che non necessita di presentazioni. Frequentemente, però, si sente dire che a Torino la partita sia non troppo sentita, o comunque non tanto quanto a Firenze. Ma è veramente così? La risposta la danno, a Radio FirenzeViola, alcuni doppi ex che questa gara l’hanno vissuta da entrambe le parti e che riportano alla mente dei tifosi anche alcuni ricordi particolari, vissuti in prima persona durante quelle bollenti sfide.
- Comincia Angelo Di Livio: “L’ho sentita più da ex quando ero a Firenze, perché è così, inutile nasconderlo. Le emozioni ci sono. Io non ho mai dimenticato i sei anni alla Juve, e quando vado a Firenze incontro tanti amici ed ex compagni con i quali ho vissuto mille battaglie. La prima volta con il Trap mi è rimasta dentro (quando vestiva la maglia viola ed affrontava per la prima volta la Juventus da ex)”.
Un ricordo in particolare?
“Uno Juventus-Fiorentina 3-3 con Terim. Fu una serata memorabile. Qualcuno spostò la barriera e prese insulti da tutti (proprio Di Livio, ndr), e Chiesa fece gol. Eravamo sul 3-2 e stavamo spingendo per pareggiare, mi ricordo che dissi a Enrico: “Guarda, io provo a postare la barriera. Tu tira qui e vediamo che succede”. Riuscì tutto alla perfezione”.
- Prosegue Antonello Cuccureddu: "La partita è più sentita a Firenze che a Torino. Anche ai miei tempi è sempre stato così. Ci sarà uno stadio esaurito, la Fiorentina avrà il dodicesimo uomo sugli spalti, è vero. Il tifo viola è straordinario".
Un ricordo in particolare?
" Non ho particolari ricordi, mi auguro che anche domenica sia una bella partita a livello calcistico, senza che accadano problemi che poi mi farebbero dispiacere. Mi ricordo solo che c'era un po' di apprensione per quello che poteva succedere sugli spalti tra le tifoserie, che alla fine sono sempre state il primo problema da questo punto di vista. Ogni tanto ci sono stati dei problemi extra campo e spero che questo non accada domenica".
- Infine Dino Zoff: "Non è vero che a Firenze è più sentita che a Torino. Anche i grandi dirigenti della Juventus si erano creati questo "campanile" abbastanza presente: al di là della classifica la partita assumeva i contorni di uno scontro di tutto rispetto, indubbiamente da entrambe le parti. Chiaramente, dalla sua parte la Juventus aveva sempre avuto qualche titolo in più, ma era lo stesso sentitissima".
Un ricordo in particolare?
“Un ricordo curioso non saprei, ma la finale di Coppa Uefa del 1990 fu un evento significativo, soprattutto per la Juventus visto che vincemmo il trofeo, seppur con fatica. È stato lì passaggio decisivo per la rivalità. A Firenze comunque ho grandi ricordi, sono stato in un periodaccio in cui dovevamo riuscire a salvarci dopo tre allenatori diversi. Ci fu un grande apporto dei giocatori, ma anche io sento di aver dato un buon contributo a quella salvezza".
Come l’ha vissuta da allenatore viola?
"L'ho vissuta con patemi d'animo notevoli, ma a causa della classifica. Non tanto per il mio passato juventino, era semplicemente l'impegno. Dover riuscire a mandare in porto quella salvezza assorbiva qualsiasi situazione".