UNA STRATEGIA CHE NON CAPISCO

26.05.2012 00:00 di  Niccolò Ceccarini   vedi letture
UNA STRATEGIA CHE NON CAPISCO
© foto di Firenze Viola

Francamente non riesco a capire la strategia della Fiorentina. Finora ho visto molta confusione. All’inizio il progetto per la ricostruzione doveva essere Oriali direttore generale, con Sartori direttore sportivo. Almeno queste sembravano essere le indicazioni e devo dire che l’ipotesi mi sarebbe piaciuta e molto. Un’area tecnica completata anche da Macia, già all’interno dell’organico e da un anno nei meccanismi della società. Insomma un blocco sulla carta forte. Si era partiti bene nell’intento poi tutto è naufragato. Magicamente. E’ vero che Sartori alla fine ha preferito rimanere a Verona per questioni personali e anche di affetto al club gialloblù, il no di Oriali invece mi ha preoccupato e non poco, perché a Firenze sarebbe venuto molto volentieri per contribuire alla rinascita dopo due stagioni davvero deludenti. Vuol dire che ci sono ancora nubi sul cielo viola. Poi in un attimo è spuntato il nome di Pradè, ex Roma, da ieri pomeriggio ufficialmente un dirigente della Fiorentina a tutti gli effetti. Contratto biennale con opzione sul terzo. Prima ancora si era fatto quello di Delli Carri, emergente diesse del Pescara. Tutti profili diversi almeno per come vedo io il calcio. Ora è chiaro che il mercato lo faranno entrambi anche se Macia avrà un ruolo molto importante. E’ lui che sta guidando le operazioni, ha iniziato le prime trattative. Sta parlando con vari club, ha già incontrato molti procuratori, vagliato diverse ipotesi d’acquisto e occasioni che potrebbero presentarsi improvvisamente dietro l’angolo. Sono 6 i giocatori che la Fiorentina prenderà in questa prima fase, due per reparto, contemporaneamente dovrà vendere e cercare altro budget. Compito difficile, in questi tempi di crisi. Non solo. Al tandem Pradè-Macia toccherà anche gestire la vicenda Jovetic. Sarà un’estate calda per il montenegrino, che ha già un bel mercato in Premier tra City e Chelsea. Un altro tassello importante da sistemare è Behrami. Lui vuol restare ma c’è un rinnovo del contratto in ballo da gestire e la questione è tutt’altro che semplice. Piccola ma inevitabile digressione sull’immediato lavoro da fare. Torniamo al punto di partenza. La strategia. Anche sull’allenatore si va da nord a sud. Ecco Ranieri, bloccato dalla Fiorentina (accordo sulla parola) e successivamente liberato, poi Zeman. Anche qui siamo su poli opposti. Non è una questione di calcio vecchio o nuovo, è una filosofia di pensiero totalmente diversa. E via con Mazzarri (che non si sa perché dovrebbe lasciare il Napoli), poi Reja, Gasperini e infine ecco Montella. Tutto e il contrario di tutto. Io non so come andrà a finire, ma la scelta del tecnico è collegata a un preciso progetto di squadra. Direi fondamentale. Ora mi aspetto solo fatti concreti e velocità d’azione perché siamo già in ritardo. Insomma, capire la strategia.

Niccolò Ceccarini

giornalista di Radio Toscana