STADIO ALLA MERCAFIR: IL MOMENTO È CATARTICO
Il momento è catartico, avrebbe detto un ben noto comico. La Fiorentina, con la strepitosa vittoria di domenica scorsa contro l'Inter, è finalmente tornata sui suoi consueti binari calcistici: tiki-taka strappa-applausi (quello vero, non il melenso calcio offerto dal Barcellona non più tardi di 48 ore fa), livello di cinicità pazzesco ed Europa che conta di nuovo ad un passo. Punto primo. Si arriva poi, di conseguenza, al punto secondo: la proprietà dei Della Valle - da sempre vicina alla squadra fin dal termine della stagione dello scorso anno - ha definitivamente perso la testa, dopo lungo tempo, per la maglia viola grazie anche al rumoroso (e benedetto) ritorno di Diego Della Valle allo stadio: un segnale davvero importante che dà il la anche al terzo, fondamentale, punto della rinascita gigliata: lo stadio nuovo. Già, perché se fino alla passata settimana quello della Mercafir sembrava un tema di assoluto secondo piano - subordinato solo alle prestazioni della Fiorentina e alle prospettive europee della squadra - adesso invece, dopo il definitivo ritorno al comando di Diego e l'imminente ripresa delle attività comunali da parte di Matteo Renzi, pare che il progetto per la costruzione del nuovo sospirato impianto sportivo nella zona di Novoli sia arrivato ad una svolta. Stavolta positiva e definitiva.
Sebbene infatti manchi ancora il placet definitivo da parte dei proprietari della Fiorentina sulle carte presentate dal Comune, ci sono ottimi motivi per pensare che l'annuncio definitivo per la realizzazione del nuovo stadio sia imminente. Ad un passo. Del resto, proprio dalle colonne di Firenzeviola.it, alla vigilia di Natale (quella storicamente dedicata allo scambio dei presenti, dove ogni desiderio può diventare realtà) avevamo lanciato il nostro personalissimo desiderio per il regalo più bello che tutta la Firenze calcistica (e non solo) avrebbe potuto ricevere nell'anno nuovo: uno stadio moderno, funzionale, all'avanguardia che possa nel contempo non soltanto adempiere, se pur in parte, alle iniziali pretese della ''Cittadella'' dei Della Valle ma anche decongestionare l'area di Campo di Marte. Un progetto ambizioso, nato tra lo scetticismo di molti e proseguito tra continui e sospetti rimandi, ma finalmente arrivato ad un punto di non ritorno: quello che la città sogna da anni, quello che permetterà alla Fiorentina di fare il più grande (e definitivo) salto di qualità.