SPRECATA L'OCCASIONE CESARE (PRIMO), NON VA SPRECATA L'OCCASIONE VINCENZO

10.12.2021 11:25 di  Stefano Prizio  Twitter:    vedi letture
SPRECATA L'OCCASIONE CESARE (PRIMO), NON VA SPRECATA L'OCCASIONE VINCENZO
FirenzeViola.it

Lo spunto stavolta me lo ha regalato l’amico e collega Marco Bucciantini col quale firmai il libro ‘La partita di Cesare’ nel 2008 e che qualche anno prima mi aveva voluto all’Unità, Bucciantini che ritengo il miglior narratore e commentatore di calcio nel giornalismo italiano, al ‘Pentasport di Radiobruno ha parlato di ‘Italiano come occasione da non perdere’.

La Fiorentina dieci anni fa ha già perso un’occasione d’oro con Cesare Prandelli, l’allenatore che aveva riportato i viola ai fasti degli anni migliori, la sua squadra ben figurava in Champions League e in campionato aspettava solo l’occasione giusta per infilarsi nella lotta scudetto, sempre se la società avesse continuato a supportare il lavoro dell’accoppiata Corvino-Prandelli, direttore e allenatore che non si amavano, ma producevano risultati lusinghieri.

L’occasione venne persa perché a Diego Della Valle del calcio non interessava granchè, per lui il pallone era un taxi per andare da qui a lì, bisognava fare un favore alla politica e per questo prese la Fiorentina che riportò dalla C2 alla Champions (questa è storia e il merito gli va riconosciuto), ma giunto ai massimi livelli del calcio italiano, l’impegno si faceva oneroso in termini di tempo e investimenti e l’imprenditore marchigiano, incassati gli schiaffoni di Calciopoli, mollò il colpo, Prandelli fu messo alla porta, altro che le storielle messe in giro ad arte su una sua intelligenza con la Juve, quasi tutta la stampa locale, per paura o convenienza, ci stette a propalare le fanfaluche che convenivano all’immagine del club, qualche povero bischero, tipo chi scrive (perdonate l’inelegante nota autobiografica che è pure la seconda visto l’incipit del pezzo), non volle prendere in giro i suoi lettori e ancora la paga cara.

Ma insomma l’occasione fu persa; e poiché per la Firenze calcistica le occasioni di gloria non si presentano sovente, sono passati molti anni da allora, tanti fino all’arrivo di un nuovo proprietario che ha comprato la Fiorentina a suon di milioni, facendo si che il precedente proprietario il quale già aveva tratto le sue convenienze dall’avere in mano il club viola in termini di ruolo e visibilità, non ci rimettesse manco un euro. Ma vediamo cosa significhi cogliere l’occasione: significa cavalcare il circolo virtuoso, tornare in Europa ed investirne i proventi, aumentare i fatturati, tenere i migliori giocatori e aggiungere alla squadra uno o due pezzi buoni l’anno, puntare quindi all’Europa dei grandi, dove i proventi sono più alti, continuare a investire sperando che entro la metà del decennio, si presenti l’occasione di inserirsi nella lotta per il vertice, affidarsi quindi alla dea fortuna, senza la quale nel calcio e nella vita, poco o nulla si realizza.

Rocco Commisso, è incappato quasi per caso (vedi addio imprevisto di Gattuso ed arrivo provvidenziale di Italiano) in questa nuova grande occasione, l’occasione Vincenzo Italiano, l’ex tecnico dello Spezia si sta infatti rivelando un elemento decisivo nelle sorti di una Fiorentina che fa bene in maniera sorprendente: Italiano dà gioco, gestisce bene il gruppo e miete risultati, Italiano si conferma la chiave giusta nella toppa viola.
Perciò Italiano è una nuova grande occasione, stavolta da non perdere assolutamente.

Per coglierla, aggiungeremmo che bisognerà tenersi caro questo signore arrivato dall’America, venuto da sé, per amore dello sport e della sua patria, senza che qualche papavero della politica ce lo mandasse, bisognerà tenerselo caro poiché tra il suo carattere fumantino e quello corrosivo dei fiorentini, il rischio che la miscela faccia prima o poi il botto è e sarà sempre alto. Ma intanto, procedendo Dicembre e attendendo Gennaio, quando si aprirà il mercato, è necessario aiutare. Aiutare ora, la squadra di Italiano completandola nelle lacune lasciate dal mercato estivo e così puntare all’Europa per innescare il primo passaggio di quel circolo virtuoso di cui parlavamo, intanto il primo, poi penseremo ai successivi.