ROCCO NON TORNA A FIRENZE, NON VUOL FARE LA QUARANTENA. E SU IACHINI È ANCORA INDECISO. CHIESA, SOLITO CAOS. SCONTRO GOVERNO-LEGA CALCIO, SALTANO I DIRITTI TV? ORA SI PROVA A RIPARTIRE IL SETTE GIUGNO. CINQUE SOSTITUZIONI.

28.04.2020 11:32 di  Enzo Bucchioni  Twitter:    vedi letture
ROCCO NON TORNA A FIRENZE, NON VUOL FARE LA QUARANTENA. E SU IACHINI È ANCORA INDECISO. CHIESA, SOLITO CAOS. SCONTRO GOVERNO-LEGA CALCIO, SALTANO I DIRITTI TV? ORA SI PROVA A RIPARTIRE IL SETTE GIUGNO. CINQUE SOSTITUZIONI.

Ci manchi, ma quanto ci manchi…Un tormentone di qualche tempo fa, rivisitato e corretto, potrebbe essere applicato al calcio, alla Fiorentina, agli affetti, agli amici e perché no, anche a Rocco Commisso. Già, lo zio d’America manca parecchio a tutti. Sentiamo la mancanza della sua energia, delle sue idee, della spinta che ha dato in dieci mesi in viola. E se è vero che in questo drammatico momento si può fare ben poco, purtroppo l’assenza di Rocco è destinata a durare nel tempo, anche se il campionato dovesse riprendere come ci auguriamo. Il perché è molto semplice, chi arriva in Italia da un paese straniero dopo essersi sottoposto a tutti i controlli del caso deve comunque rispettare una quarantena di almeno due settimane. Due settimane chiuso in una stanza d’albergo, o in una suite è lo stesso, ce lo vedete Rocco? No. E infatti non ci si vede neppure lui tant’è che non tornerà fino a quando saranno in vigore queste restrizioni. A naso, se non ci saranno fatti nuovi (magari), se ne riparlerà a luglio e forse più avanti. Tutto comprensibile, al di là del carattere vulcanico, Commisso è un capitano d’azienda con 4mila e cinquecento dipendenti e non può permettersi di stare quindici giorni isolato, in contatto soltanto via Skype, WhatsApp o quant’altro, limitato nelle sue attività negli Usa e senza poter neppure seguire da vicino la Fiorentina. In pratica quindici giorni buttati e allora a malincuore Rocco ha deciso di aspettare il miglioramento della situazione e disposizioni sanitarie diverse. Nel frattempo frenetici contatti telefonici con tutto lo staff, richieste continue di aggiornamenti, la situazione è sotto controllo, ma non è la stessa cosa. Ci sono momenti che hanno bisogno del contatto umano, certe trattative e certi incontri spesso richiedono un faccia a faccia, una sensazione, feeling. E Rocco queste sono le cose che ama di più. Tutto congelato, quindi? No, non tutto, ma qualche ostacolo in più da superare c’è. Prendete Chiesa, ad esempio. La pratica la sta seguendo anche in questi giorni Joe Barone, ma la stretta finale si farà soltanto di persona. Quindi non a breve. E la riscoperta di Chiesa in questi giorni fa sorridere, i saggi dicevano che "non c’è niente di più inedito dell’edito". Come ben sanno da mesi i miei due-tre affezionati lettori, nel momento giusto Chiesa e la Fiorentina decideranno assieme cosa è meglio fare senza preclusioni o veti di sorta. Non è cambiato niente. Soltanto che il momento giusto non c’è, è difficile da individuare anche a breve, con questa situazione e con un campionato in bilico. Bisogna aspettare, ma quello che conta è che Fiorentina e Chiesa vadano avanti sottobraccio. Verso quale direzione lo sapremo, ma non presto.

Non è cambiata neppure la situazione di Iachini. Questo allenatore a Rocco piace a pelle, ma non ha ancora deciso se confermarlo o meno. È combattuto, aspetta nuove indicazioni, si spera vengano dalla ripresa del campionato. Tema apertissimo e complicatissimo. Questa è la situazione e il discorso vale anche per il mercato. La Fiorentina sa di cosa ha bisogno, ha individuato una rosa di giocatori, ma la stretta ci sarà quando le cose saranno più chiare. Le cose sportive, ma anche quelle economiche, in questo momento nessuna società si sta muovendo concretamente. Ieri, per curiosità, ho chiamato un intermediario che ha in mano un giocatore accostato ai viola. S’è messo a ridere e io con lui… È all’estero da tempo, non ha trattato il giocatore e anche lui mi ha ripetuto: stiamo tutti cercando di capire cosa succederà e nessuno si muove. Giocare o non giocare potrebbe far cambiare molto per molti. Già, ma cosa succederà?

Chi si aspettava dal Governo il via libera per gli allenamenti già dal quattro maggio è rimasto deluso, ma erano soltanto illusioni dettate dalla campagna elettorale di Gravina.

Il Governo ha altre priorità e le idee non chiarissime di suo, pensare troppo al calcio in     questo momento potrebbe diventare un boomerang politico con il Paese in ginocchio.

Ma la Lega Calcio è furibonda. Pare che il ministro dello sport avesse promesso cose diverse e così adesso il campionato rischia davvero di chiudere. La Lega avrebbe voluto date certe per la ripresa degli allenamenti e del campionato per poter così incassare da Sky e DAZN la terza rata dei diritti tv, circa 320 milioni. Il termine ultimo è il primo maggio, se entro quella data non ci saranno certezze le pay TV non pagheranno e alcune società rischiano di non avere soldi per gli stipendi con conseguenti punti di penalizzazione in classifica. Che fare?

Situazione complessa anche per un protocollo sanitario che non convince. L’ultima possibilità ora è la ripresa degli allenamenti dal 18 maggio che consentirebbe poi la partenza del campionato dal week end del sette giugno. Tre settimane di lavoro possono bastare e la forma si ritroverà giocando: non c’è altra strada. Salterà invece la coppa Italia anche se la Lega sperava di giocare anche quella per altri motivi venali... Se ne faranno una ragione.

A proposito di ripresa, visto che per chiudere il campionato entro la fine di luglio (in agosto le coppe) si dovrà giocare tre volte la settimana, per prevenire infortuni la FIFA ha chiesto all’Ifab di passare da tre a cinque sostituzioni e, naturalmente, scoppieranno le polemiche. Sarà avvantaggiato chi ha panchine di lusso? Ovvio, ma tanto lo è lo stesso anche con tre cambi. Credo invece che questa nuova regola possa favorire le squadre di lotta e di corsa che possono così immettere gente fresca.

Pensierino della sera. Ricordando la bella domenica passata su Instagram con il nostro giornale online "FirenzeViola" per la raccolta fondi per l’Ospedale di Ponte a Niccheri (bravi ragazzi, bis!), m’è venuta in mente anche Forza e Cuore, fortemente voluta da Rocco. Forse m’ero un po’ allargato puntando l’obiettivo sul milione di euro, ma visto che i 900mila sono vicini, credo ci si possa sempre fare… Venghino… Venghino… Ultimo sforzo…

Il Grande Cuore Viola può stupire ancora.