PICCOLO TROTTO VIOLA

La rubrica settimanale di Lorenzo Marucci
16.10.2011 14:39 di  Lorenzo Marucci   vedi letture
PICCOLO TROTTO VIOLA
© foto di Firenze Viola

Alla fine la Fiorentina rischia di diventare la regina delle occasioni perse. Senza però potersene vantare. Anche oggi contro il Cesena i viola hanno mostrato una versione poco incoraggiante, senza riuscire a sfruttare la superiorità numerica nell’ultimo quarto d’ora. Nelle ultime due partite, quelle che dovevano certificare il rilancio della squadra di Mihajlovic, è arrivato solo un punto. Troppo poco. E fino al rosso di Mutu tutto sommato era andata anche bene ai viola, considerate le due traverse colpite dai romagnoli.
  L’impressione è che quando vengono bloccati Cerci e Jovetic come è accaduto a Cesena (in particolare l’ex romanista è stato limitato più del previsto) la Fiorentina vada incontro a notevoli difficoltà, senza sbocchi alla manovra e senza idee da sviluppare. Un dato preoccupante è rappresentato anche dal centrocampo. Behrami corre e cerca di frenare le avanzate avversarie ma in partite come quella di oggi dovrebbero essere proprio centrocampisti come Montolivo o Lazzari a suonare la carica, provare ad inserirsi e tentare la conclusione dalla distanza. E invece la manovra della Fiorentina è apparsa dall’inizio alla fine lenta e prevedibile. Mai un’accelerazione, mai uno spunto. Spesso la speranza era quella di demandare tutto a Jovetic ma il montenegrino non può risolvere le partite da solo.
   Non aiuta ancora la Fiorentina la condizione di Santiago Silva. Francamente El Tanque ha a dir poco le polveri bagnate, non riesce ad incidere, si batte ma sotto porta non si vede quasi mai. Ha bisogno di tempo, è vero, ma la Fiorentina ha la necessità di averlo al top adesso. Le difficoltà della squadra a segnare sono evidenti: in tre partite fuori casa i viola non sono mai andati a segno. Per l’obiettivo europeo è una tendenza da modificare velocemente. Per Gilardino però occorrerà attendere ancora tre-quattro partite.
   Un tiro di Pasqual e un tentativo di Silva nei minuti finali, in superiorità numerica: francamente era lecito attendersi qualcosa in più nel finale. Non è servito granchè l’inserimento di Ljajic ancora troppo evanescente, ma in definitiva quello spirito battagliero spesso evocato non si è ancora visto.

Lorenzo Marucci