NON OTTAVA SORELLA, LA VIOLA È LA SETTIMA. ROCCO PROVACI FINO IN FONDO E BUON COMPLEANNO

26.11.2021 11:28 di  Stefano Prizio  Twitter:    vedi letture
NON OTTAVA SORELLA, LA VIOLA È LA SETTIMA. ROCCO PROVACI FINO IN FONDO E BUON COMPLEANNO

In giro la si chiama ottava sorella, ma la Juve e altre contendenti balbettano,mentre la Fiorentina ascende ed ha diritto pieno di sognare, ha un proprietario ricco, appassionato e presente quanto altri mai, un allenatore che tutti invidiano, un centravanti che è il migliore del torneo, e punta all’Europa senza più nascondersi, perciò è di diritto la settima forza del campionato, altro che l’ottava.

Per tutto questo bisogna provarci subito a fare un altro salto in avanti, ad alzare l’asticella: avendo la forza di tenere Vlahovic che in fondo ha un contratto in essere fino al giugno ’23. Tenerlo anche rinunciando ai 50 milioni bianconeri di cui tanto si parla, del resto finora la società viola ha tenuto duro con grandi sacrifici, gettare ogni sforzo alle ortiche adesso sarebbe un delitto sportivo, un delitto contro se stessi. 
E non sarebbe questione di darlo o non darlo alla Juventus, la piazza viola è matura e vaccinata da tempo, dopo che andò Baggio può andare chiunque e in molti da Firenze hanno preso la via della Torino brumosa  ricca e triste..
La meta è alla portata, basta tener duro per qualche altro mese e non sbaraccare a gennaio, anzi completare l’organico e porsi in pole position per la volata di primavera, già perché cambiare il finalizzatore in inverno equivarrebbe a sbaraccare, anche prendendo un sostituto all’all’altezza; nei gangli tattici predisposti da Italiano infatti, è Vlahovic la rotellina che fa girare l’ingranaggio, cambiarla in corsa potrebbe risultare pericoloso.
Perciò lo diciamo chiaro:provaci Rocco siamo tutti con te, ti si vuole bene e scrivendo in una data particolare ti auguriamo anche buon compleanno.
Ne fai 72 e hai conquistato ormai fiducia e affetto della città, altro che ciance oziose e presunti petrodollari che poi dico la mia: anche dinanzi ai tanti soldi del discutibilissimo arabo, terrei Rocco tutta la vita, perché il pallone è importante, ma non si può in nome del pallone abdicare ad ogni principio e convinzione.