MERCATO CHIUSO E IMPERFETTO IL CAMPO DARA’ I VOTI. LA SQUADRA E PIOLI VANNO AIUTATI MA SI FA FATICA A CAPIRE QUEL 25 PER CENTO… CORVINO DICE CHE DDV E’ PIU’ VICINO: BENE, SPIEGHI A FIRENZE LA STRATEGIA

02.09.2017 00:00 di  Mario Tenerani   vedi letture
MERCATO CHIUSO E IMPERFETTO IL CAMPO DARA’ I VOTI. LA SQUADRA E PIOLI VANNO AIUTATI MA SI FA FATICA A CAPIRE QUEL 25 PER CENTO… CORVINO DICE CHE DDV E’ PIU’ VICINO: BENE, SPIEGHI A FIRENZE LA STRATEGIA
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© foto di Federico De Luca

Chiuse le trattative, finalmente. Fino a gennaio, facciamo Natale, si parlerà solo di campo. Di tattica, tecnica, sostituzioni, moduli, fase difensiva, offensiva, palle attive e inattive. Basta trattative. Meno male che i direttori sportivi - ci riferiamo all’associazione italiana - hanno deciso di mettere mano alle date del mercato perché non se ne poteva più. Francamente non ci interessa di chi sia la colpa, ma di certo non si può più andare avanti così: tenere aperte le trattative fino al 31 agosto significa costringere, anche mentalmente, gli addetti ai lavori a procrastinare al massimo le operazioni. Nel caso specifico la Fiorentina è arrivata a San Siro con il vestito della selezione: sei giocatori nuovi che non sapevano pressoché nulla l’uno dell’altro.

Poi la Samp, stesso spartito anche se il secondo tempi è stato buono. E chi scrive (come tanti altri) dovrebbe giudicare il lavoro di Pioli. Su quali basi? Non scherziamo. Il ritiro di Moena è stato un diversivo, la Fiorentina ha cominciato ad annusarsi il 20 agosto scorso. Rimettete l’orologio: serviranno due mesi per valutare con onestà intellettuale il prodotto di Pioli. Muniamoci di pazienza, ne servirà tanta. Detto questo, passiamo alla conferenza stampa di Corvino. Il direttore ci ha messo la faccia, ha lottato e tentato di spiegare anche quello che non afferisce alla sua sfera di competenza. Non abbiamo capito alcune cose, però almeno apprezziamo lo sforzo di averci provato.

Di fronte all’incomprensibile latitanza del vertice societario, è già qualcosa. Del resto che deve fare Corvino. Certo, il direttore sarà giudicato sul suo mercato. Separeremo le mele dalla pere, i giocatori giusti da quelli sbagliati. Intanto ci sembra imperfetto: si poteva investire di più e meglio per la difesa. Ma la Fiorentina vive un vuoto pneumatico. La proprietà è sparita in una nuvola. Andrea Della Valle non dà notizie di se ormai da mesi e ci dispiace. Negli anni lo abbiamo conosciuto e apprezzato per la sua grande passione per viola. Ha amato davvero la squadra, ma adesso è scomparso.

Mentre Diego Della Valle, la scelta di campo l’ha fatta da tanti anni: si è chiamato fuori, salvo seguire lo società dalla sala controllo di Casette d’Ette. Ma è scomparso pure lui. Corvino, però, ha raccontato che Mister Tod’s gli è stato vicino in questi ultimi tempi più di dieci o sette anni fa. Curioso il fatto, ma interessante. Perché è maturato questo riavvicinamento? Sarebbe bello che lo spiegasse alla città nel momento in cui, invece, ogni segnale è un indicatore di prossima cessione. Non c’è niente in questo frangente che ci spinga a pensare ad un rilancio in grande stile dei Della Valle, piuttosto tutto spinge verso un’uscita dal calcio.

Saremmo felici di essere smentiti dalle concretezza delle azioni. Il tema più più delicato e importante dell’incontro di ieri in sala stampa è stato quello riferito alle percentuali: oltre 100 milioni di incassi del mercato e solo il 75 per cento dei medesimi destinato al rafforzamento del gruppo. Attenzione, di una squadra smantellata nel suo tessuto connettivo. Venduta la qualità a fronte dell’inserimento di tante scommesse. Il 25 per cento, invece, indirizzato alla società. Strano anche questo dopo che a giugno e a luglio dalla società viola filtravano indiscrezioni secondo le quali tutto ciò che fosse stato ricavato dalle operazioni sarebbe stato reinvestito sul mercato.

Perché è successo questo cambiamento in corsa? Siamo sicuri che nella società siano tutti in linea con questa politica oppure si confrontano due anime portatrici sane di idee diverse? Andrea Della Valle come la pensa al riguardo? Perché chiedere un finanziamento al mercato quando la società è un esempio virtuoso grazie ad un equilibrio di bilancio perfetto? Forse Corvino dovrebbe parlare diffusamente del mercato, ma degli sviluppi societari e soprattutto della voglia di continuare o vendere dovrebbero occuparsi i Della Valle. Per carità, sono stati chiarissimi il 26 giugno scorso, annunciando la volontà di cedere la Fiorentina. Da allora niente è stato più come prima e forse certe difficoltà sul mercato sono nate anche in relazione a quella uscita mediatica. Ma tanto ormai è successo.

Ora, però, un ulteriore intervento dei fratelli Tod’s sarebbe opportuno. In una direzione o nell’altra. Nell’aria si respira un’atmosfera da fine impero, di piena decadenza. Senza dimenticare che entro il 31 dicembre la società viola dovrà presentare a Palazzo Vecchio le integrazioni alla bozza di progetto per la realizzazione di stadio e cittadella presentata alla fine del 2016. Insomma, di argomenti ce ne sono. Aspettiamo un segnale dalla Marche…