LE BOLLICINE VIOLA E UNA VITTORIA DA GRANDE. OGGI ATTESE NOVITA’ SUL CENTRO SPORTIVO: IN ARRIVO LA FUMATA BIANCA PER BAGNO A RIPOLI. IN BOCCA AL LUPO A PIOLI, UOMO VERO DIVENTATO GUIDA NEL MOMENTO PIU’ TRISTE

09.10.2019 00:00 di  Leonardo Bardazzi   vedi letture
 LE BOLLICINE VIOLA E UNA VITTORIA DA GRANDE. OGGI ATTESE NOVITA’ SUL CENTRO SPORTIVO: IN ARRIVO LA FUMATA BIANCA PER BAGNO A RIPOLI. IN BOCCA AL LUPO A PIOLI, UOMO VERO DIVENTATO GUIDA NEL MOMENTO PIU’ TRISTE

Le chiamano vittorie da grandi perché arrivano con sofferenza, perché per conquistarle ti serve pazienza, lucidità e raziocinio, perché una volta raggiunte ti danno spinta, entusiasmo e consapevolezza di quello che sei. La Fiorentina ha il vento in poppa, Milano ha stappato la bottiglia viola e la classifica adesso è tutta bollicine, con i viola lì, vicino alle zone nobili, pronti a diventare una delle schegge impazzite del campionato, senza obiettivi dichiarati ma con la voglia matta di rendere la vita difficile a tutti. Della partita vinta domenica è piaciuta la solidità di squadra, Caceres è stato un leone, ma anche Milenkovic (sempre formidabile sui colpi di testa) ha preso sicurezze che parevano perdute. In mezzo Pulgar è il guerriero che serviva, poi ci sono i ricami di Castrovilli e naturalmente la bellezza della coppia d’attacco, con Franck fenomenale esempio di entusiasmo e genialità e Chiesa sempre più determinato a giocare un’annata da protagonista. Le difficoltà torneranno, perché la Fiorentina è bella ma non perfetta, ma l’entusiasmo ritrovato in questo Rinascimento viola non perderà il suo impulso: Firenze, dopo tanto attendere, ha ritrovato il suo amore perduto. È la conquista più grande, la bellezza dell’era Rocco. La nuova vita viola che non sappiamo dove ci porterà ma che, di sicuro, sarà bellissimo vivere. 

Proprio Rocco, anche dagli States, continua a essere un fiume in piena. Già oggi potrebbe essere un gran giorno in tema di annunci. La Fiorentina vuol fare in fretta e sul tema centro sportivo ha già scelto la sua strada: sarà a Bagno a Ripoli, dove non a caso Joe Barone ha in programma un incontro con i proprietari dei terreni. Il notaio è già stato allertato: ci siamo insomma, le ruspe stanno per iniziare a lavorare. Più complesso come si sa il tema stadio, stretto nella morsa della burocrazia e delle incertezze.

Il sindaco Nardella rischia di restare col cerino in mano, Rocco va fast fast fast e non aspetterà ancora: o a Novoli si sblocca lo storia, o si va tutti a Campi. Vedremo. Per quanto mi riguarda, non importa dove, a patto che si faccia. Avere con sé un ricco signore che non bada a spese è un’occasione più unica che rara, non sfruttarla sarebbe un autogol clamoroso. Per il sindaco e Firenze tutta. Montella intanto userà la sosta per rimettere in forma Pedro, far rifiatare i titolarissimi e lavorare sul tridente. Vlahovic in allenamento è stato provato spesso con Chiesa e Ribery. Tra ottobre e novembre, quando il calendario sarà teoricamente più abbordabile, vedremo una squadra diversa. La sfida sarà trovare più soluzioni offensive, senza rinunciare all’equilibrio. E alle bollicine.

Ps: Stefano Pioli è e resterà nella storia della Fiorentina. La sua semplice dignità è stata la guida per uscire dalla sofferenza, per affrontare uno choc che avrebbe potuto far crollare una squadra intera. Dopo la morte di Davide, non c’è stato giocatore che non si sia aggrappato a lui, che non gli abbia chiesto aiuto, che non si sia fidato dei suoi consigli miti. Pioli ha creato l’uno per tutti, tutti per uno. Una squadra e una città unite nel ricordo di Davide: così è nata la striscia record, la riscossa al dolore, la rinascita dopo quella maledetta notte al Là di Moret. Se n’è andato con l’accusa infamante di essere stato poco serio e professionale, una denuncia inaccettabile per una persona perbene come lui, innamoratissimo della Fiorentina e ancora di più dopo la perdita del capitano. Non scorderò mai le sue lacrime nel raccontarmi, per la prima volta, e durante un’intervista al Corriere, di quella mattina a Udine, con Davide morto nel sonno. “Ho anche pensato di mollare tutto, di scappare. Poi però mi sono detto che non sarebbe stato giusto. Sono rimasto per Davide, e lo rifarei”. Lì ho capito che avere Pioli, il normal one, era la cosa migliore che ci potesse capitare in un momento del genere. Vincere a Firenze è un sogno nel cassetto che resterà tale, ma in qualche modo la sua Fiorentina, stritolando il Diavolo a San Siro, gli ha regalato un’altra occasione. In bocca al lupo allora Stefano, la prossima volta che tornerai al Franchi per te saranno solo applausi.