LA FIORENTINA TORNA IN CAMPO IL NOVE MAGGIO CON IL BRESCIA: OGGI LA DECISIONE. LA STAGIONE FINIRÀ A LUGLIO. MERCATO E RINNOVI BLOCCATI. CORONAVIRUS, IL DOTTOR PENGUE E I GIOCATORI: LA SITUAZIONE
La Fiorentina dovrebbe tornare in campo nel week end del nove-dieci maggio per giocare al Franchi contro il Brescia. E’ questa l’idea di massima della Federcalcio per far ripartire la serie A sperando naturalmente che fra cinquanta giorni il dramma Coronavirus abbia attenuato i suoi effetti e il contagio sia circoscritto. Il piano finale, però, sarà messo a punto soltanto oggi durante la videoconferenza collegiale dell’Uefa alla quale parteciperanno le oltre 50 Federazioni europee e le Leghe delle varie nazioni. Il tema è soprattutto a quando spostare gli Europei che, come vi avevamo anticipato una settimana fa, saranno rinviati forse a fine anno (come vuole l’Uefa) o più probabilmente nel 2021. Senza gli Europei fra maggio e giugno sarà più agevole finire i campionati nazionali e le coppe Europee. Anche il calendario di massima dovrà essere stabilito oggi, ma non è escluso che per la Champions, una volta giocati i quattro ottavi che restano, per accorciare i tempi si vari una sorta di Final Eight, magari intaccando anche il mese di luglio. Per finire il campionato mancano 12 giornate e quattro recuperi, diciamo tredici giornate. E’ chiaro che si dovrà giocare domenica e spesso anche di mercoledì. Concentrare le coppe in una quindicina di giorni fra l’ultima settimana di giugno e i primi dieci giorni di luglio potrebbe essere un’altra soluzione.
Comunque, se come tutti speriamo si potrà tornare alla normalità, la data del nove maggio per riprendere il nostro campionato resta l’obiettivo primario. La Federcalcio vuol provare in tutti i modi a portare a termine le manifestazioni nazionali. Ma oggi saranno analizzate e approvate anche ipotesi alternative, come la sospensione dei campionati nel caso in cui, purtroppo, ce ne fosse bisogno. Tocchiamo ferro. In questa ottica l’Uefa dovrà stabilire i criteri di aggiudicazione dello scudetto e dei posti Champions e Europa League. Una situazione complessa, soprattutto per le retrocessioni e le promozioni dalla B e dalla C dove squadre come Benevento e Monza sono già praticamente promosse. Pensare a un allargamento della serie A a 22 squadre è impossibile. Giocare o non giocare inciderà pesantemente anche sui conti delle società. Questa pandemia sta mettendo a dura prova l’assetto economico mondiale e anche il calcio non è immune dalla crisi e dai rischi. Anzi, il calcio è sempre stato un mondo poco virtuoso. Se il campionato non dovesse finire si calcolano circa 500 milioni di mancati ricavi con ricadute pesanti su tutte le società. Anche per questo le possibili operazioni di mercato sono assolutamente bloccate fino a nuovo ordine. Fa sorridere, in questa situazione, leggere che la Fiorentina è su Tizio, su Caio, compra Sempronio. Oppure che l’Inter vuole Castrovilli…Forse hanno dimenticato che a gennaio hanno preso Eriksen, ma questa è un’altra storia. Proprio per l’incertezza assoluta di questi giorni anche la Fiorentina ha bloccato tutto. Un po’ per ragioni logistiche, con Commisso negli Usa è tutto più complicato, ma anche per ragioni pratiche. La parola d’ordine oggi è capire dove si andrà a finire e come si uscirà da questa drammatica vicenda. Anche i rinnovi di contratto già impostati con Chiesa e Vlahovic (ad esempio) sono stati congelati fino a nuovo ordine.
Il mercato poi è di la da venire perché le quotazioni dei giocatori sono legate alla situazione economica. E’ verosimile pensare che nel mercato del 2020 certi valori subiranno un pesante ridimensionamento. La crisi c’è ed è per tutti. Quindi non resta che aspettare per capire le mosse da fare nell’immediato. Dal punto di vista operativo, gli allenamenti dovrebbero riprendere alla fine della prossima settimana, ma anche su questo non ci sono certezze. Si naviga a vista. Stanno meglio per fortuna, invece, i giocatori contagiati, da Cutrone a Vlahovic. Tutti gli altri, dirigenti compresi da Joe Barone in giù, restano in quarantena. Qualche apprensione hanno destato le condizioni del dottor Pengue ricoverato a Careggi per alcune complicanze polmonari e difficoltà respiratorie, ma nella giornata di ieri le sue condizioni sembravano migliorate. In bocca al lupo a tutti. Resta però la convinzione che questo calcio troppo legato ai soldi abbia tardato a capire la gravità della situazione e ad intervenire in maniera corretta. Per fortuna la Fiorentina ha anticipato certi interventi e il contagio sembra aver avuto effetti meno invasivi. E’ un calcio comunque alle corde, oggi capiremo qualcosa in più, ma la speranza è che certi dirigenti abbiano capito che non è più possibile gestire così, da dilettanti, una azienda che vale milioni di euro. Il maledetto virus forse aiuterà a risanare il calcio e se quelli che in questi anni hanno gestito male non dovessero farcela ce ne faremo una ragione. E’ l’ora di dire basta a un calcio gonfiato, la bolla forse sarebbe esplosa anche senza virus.