LA FIORENTINA E' TORNATA A CASA, L'EUROPA E' LA SUA DIMENSIONE. SQUADRA E CLUB, MATURI ED AMBIZIOSI. MERCATO: BARAK E NON SOLO, PER UNA VIOLA SEMPRE PIU' FORTE
Il ritorno della Fiorentina in Europa a distanza di 5 anni dall’ultima volta ha un peso specifico significativo, sotto diversi punti di vista. Rappresenta un ritorno in grande stile su un palcoscenico (quello europeo) che il club per storia, passione, tradizione ed ambizione merita di calcare con continuità. E soprattutto segna una rottura con il passato contraddistinto anche da delusioni, risultati negativi e piazzamenti in classifica ampiamente al di sotto delle aspettative. “Per aspera ad astra”, attraverso le asperità sino alle stelle: sembra scritto apposta per raccontare il viaggio che ha riportato la Fiorentina nel giro che conta. Parte da lontano e non è affatto casuale. Ed è - cosa più importante - solamente un punto di partenza e non di arrivo, perché proprietà e squadra hanno tutto per arrivare anche più lontano.
La qualificazione alla fase a gironi della Conference League è il primo obiettivo stagionale centrato da una squadra che ha dimostrato di sapersi calare in qualsiasi realtà ed in ogni contesto di gara. Se c’è da fare la partita propone il proprio spartito, se bisogna stringere i denti e lottare su ogni pallone è pronta a farlo senza nessun problema mettendo da parte la qualità e puntando tutto su altre caratteristiche. Rispetto alla scorsa stagione è la prima miglioria che balza all’occhio. Segno di una maturità che sarà utile per affrontare un’annata ricca di impegni ravvicinati, partite ed avversari differenti fra loro.
Il ritorno in Europa è anche il giusto premio a quanto di buono fatto dal presidente Rocco Commisso e dai suoi più stretti collaboratori. Non ha mai fatto promesse che non poteva mantenere ma ha sempre cercato di fare il massimo per rendere competitivo il club sia dentro che fuori dal campo. E continua a farlo a giudicare dalle mosse di mercato. Perchè oltre ad essersi garantita la partecipazione alla Conference League la sua Fiorentina si è ritrovata anche con un Antonin Barak in più. Dopo Gollini, Dodò, Mandragora e Jovic, Vincenzo Italiano potrà contare su un altro calciatore in grado di alzare il livello qualitativo in mezzo al campo. Ha voluto fortemente sposare il progetto Fiorentina Barak, tanto da non prendere in considerazione altre offerte all’infuori di quella della Viola. Ritrova Daniele Pradè che conosce dai tempi di Udine, è stato accolto bene da un gruppo unito e solido, piace al presidente Commisso che è stato il primo a chiamarlo per dargli il benvenuto in famiglia. Barak è un altro colpo da copertina. E’ stato – numeri e prestazioni alla mano – uno dei migliori giocatori degli ultimi due campionati di A, è vicino a raggiungere il pieno della maturità calcistica, ha tempi di inserimento e potenziali gol nei piedi che ne fanno un elemento utilissimo per il centrocampo di Vincenzo Italiano che dunque si vede ampliato il proprio ventaglio di scelte.
Barak ma non solo. La Fiorentina infatti continuerà a prendersi la scena non solo in campo ma anche sul mercato, sino al termine della sessione estiva. Fali Ramadani, uomo mercato del club, su input della dirigenza sta portando avanti la trattativa con lo Spezia per l’arrivo di Nikolaou. E’ lui il difensore scelto dallo staff tecnico per completare il reparto. Gli farà posto Nastasic, altro giocatore assistito da Ramadani, che uscirà per fare il percorso inverso. Procede spedita anche la maxi operazione con l’Empoli. Per Bajrami la Fiorentina è pronta ad offrire Zurkowski e Kouame. Complessivamente tre uscite per due entrate. Le ultime – a meno di clamorosi colpi di scena – di un mercato che ha rispecchiato in pieno le ambizioni e la voglia di fare benissimo di una Fiorentina “europea” e che non vuole porsi nessun limite.