IN UN MONDO CHE
Emiliano Mondonico era un tecnico della gente. Tra la gente. Era il sorriso indomito dietro a un volto stanco, semplice e profondo insegnamento di vita. Non mollare, perché il Mondo è bello nonostante tutto e pure lui lo era. Ha alzato per anni al cielo la sedia della battaglia, come fece nei confronti dell'arbitro in quella finale di Coppa Uefa, evitando di sedersi ma restando in piedi sul drammatico precipizio che è la vita. Firenze perde un grande cuore. Un uomo disponibile, che pure negli ultimi giorni della sua sfida alzava la cornetta e sussurrava leggero, debole ma non indomito, che il Viola gli era caro ma che voleva ritrovare le corde e le corse prima di tornare a gridarlo. Lo farà da lassù, in un cielo purtroppo sempre più stellato, e non serve contare le nuvole per sapere che certe storie non finiranno così.
Emiliano Mondonico è stato l'eroe in lacrime del ritorno in Serie A della Fiorentina. Non è stato un innovatore, un rivoluzionario, ma è quel suo essere genuino, puro e vero, duro ma capace di smussare i propri spigoli del carattere forgiato attorno a un'anima rotonda, che lo ha reso sempre speciale. Il ricordo commosso dei suoi ragazzi, d'ogni colore e luogo, lo dimostra. Mondonico aveva le sue idee, i suoi amori e la sua fede. Ha avuto meno allori ma non per questo meno ori nella corsa della vita poiché non sono certo i trofei a determinare il valore dell'uomo.
Firenze si è alzata ancora travolta e stravolta, ieri, da un'altra profonda ferita al suo cuore. Emiliano Mondonico non ha mai nascosto la sua passione viola e non certo soltanto per quello e neanche solo per la promozione in A, è ricordato come una delle figure più dolci del recente passato viola. C'era un travolgente amore, rispetto e passione reciproci tra la città e il tecnico di Rivolta d'Adda. Che a Firenze non ha vinto. Ha trionfato. Perché conquistare il duro, tosto e a tratti impenetrabile cuore fiorentino è missione per pochi. Quando vi si riesce, però, è una morsa e un abbraccio che non molla più. Emiliano Mondonico se n'è andato lottando. Lasciando una lezione profonda, a chi crede che sotto i piedi ci sia solo un grande vuoto e che quel cielo là sopra sia sempre più basso e incombente. Che non bisogna arrendersi mai. Per nessun motivo.