FIORENTINA, OBIETTIVI AMBIZIOSI. È L’UNICA STRADA PER I RINFORZI. ATTACCANTI E CENTROCAMPISTI, DEVE TORNARE A COMANDARE LA QUALITÀ
Non è un mercato facile per nessuno, e’ un momento di difficoltà generale. Il Covid ha lasciato il segno, eccome. E i tempi non aiutano. Estate pazza. La serie A ha smesso da pochi giorni, la B è quasi al termine, le coppe ancora in campo e già si ricomincia. Le squadre riprenderanno a lavorare in vista del 19 settembre e il mercato starà lì nel mezzo. Tutto compresso, un tritacarne. Coniugare velocità e efficacia non è semplice. Siamo nel cuore di chi dovrà condurre le operazioni, ma queste dovranno essere fatte.
La Fiorentina sta sondando molte piste, pur sapendo che alcune sono al limite dell’impossibile, però vale la pena provarci. In questi casi non conta solo l’obiettivo, ma anche il profilo del medesimo. E’ un’idea di mentalità: la Fiorentina nelle ultime stagioni ha tenuto un profilo troppo basso, salvo le dovute eccezioni, come Ribery per fortuna. Troppe scommesse, troppi sconosciuti, troppi giocatori che in taluni casi avrebbero dovuto pagare di tasca loro per indossare la maglia viola… E’ un tema crudo, ma vero. Se la Fiorentina è passata dal frequentare con continuità l’Europa League - fino a raggiungere la semifinale contro un super Siviglia - a lottare per la salvezza è anche per un progressivo indebolimento della rosa. Molteplici i motivi, diverse le gestioni societarie, medesimo risultato. Bisogna invertire la rotta, su questo non ci sono discussioni. Stadio, centro sportivo, budget contenuto, tutti elementi validi, ma se non passa il concetto che ora conta la squadra e dopo tutto il resto, la Fiorentina non crescerà. Rocco (che ieri ha festeggiato l’onomastico) ha ragione quando spiega che la mamma gli ha insegnato a fare una cosa con la mano destra e contemporaneamente ad usare la sinistra. Pensare alle infrastrutture che dovranno portare nuove risorse alla società è doveroso, prima ancora che giusto. Ma non può diventare fuorviante. L’emergenza, ora, è rinforzare la squadra. Senza una Fiorentina competitiva non ci può essere partita. Ti porti dietro la gente se inizi a vincere qualche partita e non il contrario. Allora l’unica strada da percorre è inseguire prede prestigiose: pensare ad un grande centravanti, Milik o Belotti, a centrocampisti di qualità come Nainggolan, Torreira o addirittura Paredes, è ragionamento corretto. Al di là che queste mete siano o meno raggiungibili. E’ necessario alzare il livello della competizione e dello scontro con le avversarie. Javi Martinez, l’ultima fiamma del cuore viola, è un altro tassello di questo scenario.
Non si può far finta di niente: a Firenze deve tornare a comandare la qualità. In ogni reparto. La società produca uno sforzo in tal senso. La nuova proprietà dopo poco più di un anno di lavoro non può essere accusata di avere speso poco, anzi. Forse non tutti i soldi sono stati indirizzati nella giusta direzione, ma anche questo fa parte del gioco. Vince chi sbaglia meno perché quello che non commette errori non esiste. La volontà di spendere c’era un anno fa, si è ripetuta a gennaio con affari più che interessanti come Amrabat e deve proseguire in questa estate 2020 così strana. Meglio rinunciare a qualcosa pur di comprare almeno uno-due giocatori in grado di innalzare la cifra tecnica e fisica del gruppo. Occorre anche una buna dose di personalità per spingere più in alto la Fiorentina.
Parte un’altra settimana strategica nella quale Iachini e i dirigenti viola si confronteranno sulle linee da seguire. Anche se sappiamo che il mercato entrerà nel vivo a fine agosto quando la Fiorentina sarà in preparazione. Ci sono club in difficoltà economica o societaria, potrebbero avere dei rallentamenti. La Fiorentina dovrebbe saper approfittarne. Speriamo.