DDV FURIOSO, ORA TUTTI IN DISCUSSIONE E I CONTI LI FARÀ A FINE STAGIONE. SCATTA ALLARME ROSSO: ADV VUOLE INCONTRARE LA SQUADRA PRIMA DI BOLOGNA. PRONTO IL RITIRO. CENTO MILIONI SPESI MALE. CORVINO, PAROLE SBAGLIATE. PRESO DABO PER QUATTRO MILIONI
Cominciamo con le notizie. Salvo situazioni alla Milinkovic Savic o cataclismi vari, Bryan Dabo è un nuovo giocatore della Fiorentina. L’annuncio dovrebbe arrivare oggi, a Careggi sono allertati per le visite mediche. Dabo è il primo e forse resterà l’unico acquisto di questo complicato mercato invernale. Il centrocampista del Saint Etienne, 26 anni, ha gamba e fisicità, dovrebbe portare muscoli e corsa. Quest’anno ha giocato sedici partite, undici delle quali davanti alla difesa nel ruolo di Badelj, tanto per capirci. Ma può fare pure l’interno di centrocampo.
La scelta è caduta su di lui anche perché l’anno scorso ha fatto coppia con Veretout e il suo inserimento in viola potrà trarne vantaggio. L’arrivo di Dabo potrebbe liberare Sanchez verso il prestito al Verona. Nelle ultime ore la Fiorentina è entrata anche nell’ordine di idee di cedere Babacar, ma restano soltanto due giorni, forse troppo poco.
Tornando a Dabo, il francese non è e non può essere una consolazione o fumo negli occhi dopo il disastro contro il Verona. La Fiorentina lo stava già trattando e, del resto, per risollevare la Viola servirebbe ben altro di un centrocampista di fatica. Intanto speriamo solo che questo giocatore possa essere utile da subito per dare alternative a Pioli in mezzo al campo e magari poter tornare a giocare, all’occorrenza, il 4-2-3-1 con Dabo e Veretout davanti alla difesa.
Ma oltre i numeri e i moduli, sarà difficile dimenticare l’inconsistenza di questa squadra fatta a pezzi dal Verona. Purtroppo prima o poi doveva accadere. Se la sconfitta ha scioccato tutti, non deve sorprendere nessuno. Corvino ha speso cento milioni, ma ha costruito una squadra modesta, fragile, imperfetta, lo ripeto da mesi come un disco incantato.
A fronte di qualche picco positivo con prestazioni sopra la media (Inter, Milan, Napoli), il trend della Fiorentina è sempre stato medio-basso, basti pensare che rispetto all’anno scorso mancano nove punti in classifica. Il crollo di Genova e di domenica è frutto del vistoso calo di condizione dei pochi elementi validi (Veretout, Pezzella, Benassi, Badelj ma anche dello stesso Chiesa) che ha messo a nudo la modestia di molti altri e le scarse alternative della panchina.
Come ho già avuto modo di sottolineare, la crescita era avvenuta solo attraverso il gioco. Il gioco aveva consentito ad alcuni elementi di mascherare i loro limiti. Nel momento in cui il gioco fa fatica a funzionare, o non funziona più, le individualità sono queste, figlie di un mercato tardivo e sbagliato, di scelte discutibili. Anzi, di due mercati sbagliati. Ancora oggi la Fiorentina è in difficoltà perché paga anche il 2016 corviniano con gente come Cristoforo, Maxi Olivera o Sanchez, pesi morti in panchina. Del 2017 i ricordi sono ancora vivi e gli errori pure.
Proprio per questo è scattato l’allarme rosso. Il crollo, uno dei peggiori dell’era Della Valle, ha fatto aprire gli occhi a molti. Ha fatto capire anche agli ottimisti a oltranza e ai trombettieri, che la situazione è complicatissima.
Domenica c’è il Bologna visto a Napoli in gran forma, poi la Juve in casa e l’Atalanta fuori. Il rischio di uscire con zero punti è altissimo. Una ipotesi del genere potrebbe trascinare la Fiorentina nei bassifondi della classifica e incendiare ancora di più una piazza già in fiamme.
Chi ha avuto modo di scambiare due parole con Diego Della Valle lo racconta tra il deluso e il furioso. Del resto è stato lui a rimettere Corvino al comando e di sicuro si aspettava di più. Ma la parola d’ordine adesso è un’altra: nessun processo, compatti fino alla fine. Poi i conti si faranno a maggio e chi ha sbagliato pagherà. Nessuno escluso.
Intervenire oggi, a caldo, sarebbe sbagliato perché c’è una stagione ancora lunga da giocare e una dignità da recuperare e salvare. Che fare allora? Stare vicino alla squadra e sostenere Pioli è l’unica strada praticabile. Tanto oggi i giocatori non li cambi e gli errori non li puoi correggere.
Ecco così che si sta pensando a un ritiro di qualche giorno per tenere la squadra compatta. C’è chi ipotizza anche una località lontana da Firenze per non farsi condizionare dal clima di tensione che c’è in città. La decisione sarà presa oggi.
Comunque anche Adv è entrato nell’ordine di idee che è arrivato il momento di un suo contatto con la squadra. Vedremo cosa accadrà. Il presidente-padrone avrebbe intenzione di stimolare il gruppo, di far sentire la presenza e rassicurare sulle intenzioni future della famiglia. Non bastano più le telefonate a Pioli, è il momento di guardare i giocatori negli occhi. Difficilmente questo incontro, se ci sarà, avverrà a Firenze, comunque lontano da occhi in discreti.
Probabile-possibile, invece, che Adv faccia un blitz sabato sera a Bologna nell’albergo della Fiorentina o, in alternativa, nel ritiro (se si farà) lontano da Firenze. C’è un’emergenza pratica da tamponare e su questo bisogna lavorare senza farsi prendere da isterismi vari. Sui massimi sistemi, sul futuro, sulle ipotesi di cessione e sul rapporto con la città e i tifosi ci sarà tempo e modo di riflettere. Oggi è chiaro che serve far ripartire la squadra, tornare a giocare dignitosamente e fare punti significa anche stemperare le tensioni.
La Fiorentina ha intenzione di lanciare soltanto messaggi distensivi, ma ancora una volta si è invece distinto Corvino che invece di assumersi tutte le responsabilità e accollarsi gli errori evidenti dei tanti Bruno Gaspar portati a Firenze, preferisce far polemiche inutili. Diciassettemila abbonati e un tifo caldo, passionale, che da tutto come quello di Firenze va rispettato. Se poi c’è una minoranza che contesta non è certo questa che ha impedito a Corvino di fare mercato nel modo migliore. L’humus non va in campo, Eysseric purtroppo sì. E non l’hanno comprato i contestatori.