CON LA PAURA DELLA B TREMA ANCHE MONTELLA, TANTI DUBBI SU DI LUI, VIA A FINE STAGIONE? PURE CORVINO E’ TORNATO IN BILICO. VIA TUTTI PER RIPARTIRE CON CHIESA. MURIEL, RISCATTO SOSPESO. DDV E LA TENTAZIONE DI PORTARE LE CHIAVI AL SINDACO.
Con la paura della retrocessione addosso e l’umiliazione per un’altra stagione da buttare, i responsabili di questo ennesimo fallimento sono spariti tutti. A metterci la faccia, come al solito, sono rimasti il vice presidente alle cerimonie Salica e il club manager agli eventi Antognoni. Ddv è ancora a New York dove ieri ha inaugurato una boutique Tods, degli altri non c’è traccia. Missing. Nessuno sa neppure se Adv verrà a dare la sua tradizionale benedizione urbi et orbi (soprattutto orbi) alla squadra prima della complicatissima trasferta di Parma.
L’imbarazzo è evidente e la destabilizzazione pure. Ci mancavano soltanto gli organizzatori del concertone estivo, ormai annullato, a sparare sulla società viola e qui siamo al colmo dei colmi. Altra emme, dove emme non sta per marmellata, nel ventilatore ormai puntato stabilmente dalle parti di viale Fanti.
Che la Fiorentina non fosse una squadra costruita bene, che avrebbe faticato ad arrivare in Europa League l’avevo ampliamente scritto fin dall’estate scorsa (pensavo un decimo posto), ma adesso la realtà mi ha ampiamente sorpassato: siamo al disastro. Oltre a questo che non è poco, regna pure l’empasse più assoluta in attesa di capire cosa vorrà fare Ddv dopo la sua lettera-choc contro Firenze e i fiorentini, sindaco compreso.C’è chi pensa perfino a un’ultima, estrema provocazione dellavalliana e la legge nelle minacciose righe finali della lettera “un minuto dopo la fine del campionato…”. Che succederà?
Qualcuno ipotizza che Ddv abbia voglia di vendere tutti i giocatori per poi restituire le chiavi della Fiorentina al sindaco. Le persone che meglio conoscono Ddv però smentiscono, sono pronte a scommettere che non finirà così, l’orgoglio prevarrà, non sarebbe da Diego andare via sconfitto, con un clamore mediatico che lo metterebbe in difficoltà. Potrebbe offuscarne l’immagine. E allora cosa fare per uscire fuori da questo cul de sac viola? Si stanno valutando e studiando alcune soluzioni da sottoporre a Ddv al suo rientro in Italia, ammesso che lui non abbia sorprese in serbo.
Se è vero che la retrocessione è uno spauracchio, un fantasma che aleggia, è altrettanto vero che le probabilità di finire in B sono infinitesimali e lo scrivo, naturalmente, toccando ferro. La ragione e il calendario dicono che se anche l’Empoli dovesse vincere entrambe le prossime gare per altro durissime (Torino e Inter), c’è pur sempre il Genoa a 36, con l’ultima gara da giocare a Firenze.E’ un problema, ovvio, ma il problema vero è il futuro. Come ripartire? Cosa fare?
Nel tritacarne ora ci sono tutti, ma proprio tutti. Del resto, parlando di calcio, dopo quello che sta succedendo non è oggettivamente possibile ripresentarsi l’anno prossimo con gli stessi manager, gli stessi giocatori, ma anche lo stesso allenatore. Anche Montella ora è pienamente coinvolto in questo storico flop, è con lui che la situazione è precipitata. E’ logicamente finito nel mirino e non poteva essere altrimenti. Se è vero che questa non è la sua squadra e le attenuanti non mancano, in un mese e mezzo ha sbalordito in negativo anche tutti i suoi estimatori. Un allenatore carismatico avrebbe dovuto dare una scossa, sistemare qualcosa, scegliere i giocatori che seguono le sue idee, mettere novità, almeno lavorare per il futuro. Niente di niente. Sta naufragando forse più della squadra. Non ci sarebbe da meravigliarsi, anzi, se a fine campionato proprio Diego deluso, lui che l’ha voluto contro il parere di molti in società, chiedesse a Montella un divorzio consensuale. Si sta ragionando.
Ma dopo la riconferma che ha incassato due settimane fa, oggi sembra oggettivamente difficile ripresentarsi con Corvino come direttore generale. Ogni sconfitta è un macigno su di lui, la dimostrazione che questa squadra non ha tecnica, personalità e logica. E, sinceramente, diventa quasi divertente, se qualcuno avesse voglia di ridere, ascoltare le disperate giustificazioni di chi aveva detto che Corvino aveva costruito una squadra da Champions. Da scempions, nel senso dello scempio.Comunque, mi spiego meglio o almeno ci provo. Volendo, in teoria, ci si può anche ripresentare con Montella e Corvino per sfidare tutti, se l’atteggiamento deciso da Ddv sarà quello del muro contro muro. Se invece prevarrà davvero la ricerca di basi nuove per ripartire diventa non solo ovvio, ma perfino banale, tagliare tutte le teste di chi ha sbagliato, fare pulizia. Calcisticamente scontato.
Via tutti per ripartire, a onore del vero questa sta diventando la parola d’ordine. Tutti meno uno. Chi? Federico Chiesa. L’idea di cacciare in massa i giocatori aleggiava da tempo in società e ve l’avevamo già raccontata in anteprima qualche articolo fa. Non è piaciuto l’atteggiamento pro-Pioli, non sono piaciute tante cose, s’era vista una sorta di ammutinamento nello spogliatoio. L’idea era quella di tenere soltanto Chiesa e Muriel e rifare completamente la squadra attorno a loro. E se prima era un’idea, oggi, dopo la lettera di Diego, se i Della Valle vogliono davvero restare a Firenze è diventata un obbligo. Hanno solo quella strada da battere: riconfermare Chiesa e mettere in piedi una squadra decente. Lo faranno? Possibile, probabile. Del resto restano solo due soluzioni possibili: o vendere o cambiare progetto se vogliono un armistizio con Firenze.
Logico che in questo momento nessuno prenda decisioni o iniziative. E’ stato congelato anche il riscatto di Muriel, c’è tempo. Le notizie di mercato rimbalzano, ma è roba vecchia. Come l’accordo Veretout-Napoli sbandierato ieri che risale invece al mese di marzo e qui lo avete già letto. Non è cambiato niente, per chiudere l’affare manca sempre la parte principale, l’intesa fra le due società che non sarà facile vista la distanza fra offerta e richiesta. Il Napoli prenderà Veretout anche se dovesse restare Allan, Ancelotti vuole più soluzioni e nel 4-2-3-1 quei due davanti alla difesa potrebbero essere una bella coppia. Ma da oggi attenzione massima al Parma. Strappare un punto a questo Parma che ha mollato come la Fiorentina dovrebbe essere possibile. Ma ormai, purtroppo, non c’è più niente di scontato.