COMMISSO, ECCO COME SARÀ LA MIA FIORENTINA. VOGLIO VINCERE E NON SVENDERE. CHIESA IL CAPITANO. LA VERITÀ SULL’ACCORDO CON LA JUVE. MANAGER, IDEA RUI COSTA. VENERDÌ L’ANNUNCIO DELL’ACQUISTO. ANCHE FERRERO HA CERCATO DI COMPRARE
“Voglio vincere e non svendere”, sono queste le prime parole di Rocco Commisso che sono diventate subito quasi una parola d’ordine per la nuova proprietà della Fiorentina.
Vincere e non svendere, sarà così e non poteva che essere così. Del resto cosa può aver spinto un miliardario italo-americano di quasi 70 anni a investire nel calcio in Italia se non la voglia di diventare un Numero Uno nello sport che ama fin da quando era bambino nel suo paesino della Calabria?
Non si è mosso certo per speculare, Rocco Commisso, con l’idea di guadagnare avrebbe trovato terreno più fertile in altri campi, in altri business negli Usa. L’ha ispirato una grande passione da soddisfare, erano anni che correva dietro al pallone italiano, era diventata quasi un’idea fissa, ha trovato l’occasione giusta e l’ha colta al volo. Ora, ovvio, questa passione andrà alimentata, fatta crescere nei modi e con i tempi giusti, perché Rocco Commisso non ha niente di quello che viene in Italia solo per partecipare. Ha idee e programmi. Proverà a far tornare grande la Fiorentina, è questo il suo obiettivo, i piani sono ambiziosi, ma sarà direttamente lui a dirlo ai fiorentini probabilmente già sabato prossimo. O quanto prima.
Già, perché l’acquisto è cosa fatta come vi raccontiamo da giorni e come hanno certificato gli ultimi incontri e summit milanesi. Diego Della Valle ha conosciuto Rocco Commisso martedì scorso a pranzo nella sede della Tods, si sono anche piaciuti, assieme hanno limato gli ultimi dettagli e poi firmato tutte le carte che dovevano firmare. Fatto. Diego ha già chiuso mentalmente la pratica tanto che è già partito per Parigi, non parteciperà neppure direttamente all’atto, ha delegato i suoi avvocati e la procura è già arrivata sul tavolo del notaio che tra oggi e domani, quando arriverà il bonifico di Commisso, trasformerà in cosa fatta un accordo sostanzialmente già raggiunto da almeno dieci giorni.
La comunicazione ufficiale della cessione della Fiorentina a Rocco Commisso per circa 175 milioni, sarà diramata dal gruppo Della Valle nella giornata di domani, venerdì, probabilmente a borsa chiusa.
Chiude anche un’era, con la soddisfazione di tutti. Andrea Della Valle si è tolto un peso, per lui era diventato tutto troppo difficile e la situazione inaccettabile sotto l’aspetto personale, almeno questo ha confidato l’altra sera agli amici durante una cena di gala organizzata per un grande marchio di scarpe francesi del super lusso che appartiene al gruppo Tods. Andrea ha raccontato anche della rapidità con la quale s’è chiusa l’operazione per la determinazione del magnate italo-americano e la voglia dei Della Valle di lasciare Firenze soprattutto dopo la manifestazione davanti alle boutique di via Tornabuoni. Commisso è stato il primo a fare un’offerta seria, circostanziata e attendibile. E’ stato facile trovare un’intesa. Poi, a cose fatte, sono tornati alla carica anche altri potenziali acquirenti che erano alla finestra. Troppo tardi.
Rivelo, per curiosità, che a comprare la Fiorentina ci ha provato davvero anche Massimo Ferrero, il presidente della Samp che vive a Firenze e ha la compagna fiorentina. Anche no, grazie.
Cosa farà adesso Rocco Commisso?
Intanto ha confermato quello che vi avevamo anticipato la settimana scorsa: blinderà Chiesa.
La Fiorentina americana ripartirà dalla sua giovane bandiera che ha un contratto ancora lungo, fino al 2022, ma che sarà comunque gratificata con un ingaggio proporzionale al suo valore. L’idea è quella di ricostruire la Fiorentina attorno a Chiesa, Commisso vorrebbe anche dargli la fascia di capitano. Tutti quelli che parlano di Chiesa alla Juventus, di accordi già raggiunti o roba del genere avrebbero bisogno della macchina del tempo. Tutto è successo molti mesi fa, una storia cominciata con il prestito di Pjaca e il gentleman agreement fra la Fiorentina e la Juventus, del tipo “quando decideremo di venderlo sarete i primi ad essere informati”, del quale abbiamo parlato mille volte. La Juventus, nel frattempo, si era messa avanti preparando una proposta ufficiale con tanto di bozza contrattuale sottoposta a Federico, ma tutta roba di febbraio che nell’archivio di Firenzeviola trovate ben documentata. Tirare fuori ora una vicenda vecchia di mesi, con una nuova proprietà in arrivo, non ha senso alcuno come detto da Comisso e come dimostreranno i fatti. Poi, scusate, faccio una domanda perfino ingenua: ma un nuovo proprietario arriva a Firenze e si vende la bandiera? Sarebbe un autogol, una ingenuità colossale. Non lo farebbe nessuno, soltanto qualcuno che parla perché siamo in democrazia, evidentemente ingenuo. O in mala fede perché legato al vecchio carro deragliato e alla vecchia bistecca bruciata.
Guardiamo avanti. Chiesa, dunque. Poi resteranno i giocatori della rosa che piaceranno al nuovo allenatore. Già perché Montella sarà liquidato. Anche qui, scusate ancora, ma come si fa a tenere un allenatore che non vince da 17 partite (Siviglia e Fiorentina), in evidente difficoltà, che ha rischiato la retrocessione e per di più uomo dei Della Valle?
Ma prima dell’allenatore e della campagna acquisti, occhi puntati sul management. I nomi che circolano sono tanti, forse troppi. Di sicuro Commisso cerca un profilo internazionale, gente che parla inglese come l’italiano, in grado di muoversi a 360 gradi fra calcio e business. Tanto per cominciare, il profilo di Gandini ex Milan e Roma regge, vedremo il resto. Pensare a personaggi per rapporti territoriali, affinità calabresi in quanto tali, mi sembra anche qui ingenuo. Ma sbaglierò…
Joe Barone da almeno venti giorni si sta occupando di questo aspetto tecnico-calcistico, ha un manager di riferimento che ha fatto uno screening e gli ha prospettato delle soluzioni che saranno analizzate con Rocco Commisso. Di sicuro Antognoni avrà un ruolo, vedremo quale. Ma tra i suggerimenti partiti verso l’entourage di Commisso c’è anche il nome di un altro grande ex viola: Manuel Rui Costa. Da anni direttore sportivo del Benfica, apprezzato come uomo e come manager, molto conosciuto a tutti i livelli, esperienza operativa già notevole, potrebbe davvero mettere insieme molte qualità. Ma, ripeto, la rosa di nomi è in mano a Commisso. La sfoglierà presto.
E prestissimo anche gli incontri operativi con il sindaco Nardella perché lo stadio e la cittadella viola la vogliono costruire anche gli americani. Ma anche con il sindaco di Campi per valutare l’area dove i Della Valle avrebbero voluto far sorgere il centro sportivo giovanile.