COMMISSO A MUSO DURO MA LE CRITICHE FANNO PARTE DEL GIOCO. QUESTIONE STADIO, FIORENTINA IN ATTESA MA A ROMA NON SONO PIACIUTE LE PAROLE DI IERI

19.11.2020 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
COMMISSO A MUSO DURO MA LE CRITICHE FANNO PARTE DEL GIOCO. QUESTIONE STADIO, FIORENTINA IN ATTESA MA A ROMA NON SONO PIACIUTE LE PAROLE DI IERI

Rocco Commisso era ripartito a fine settembre per l’America senza troppi convenevoli, con qualche giorno d’anticipo sui programmi ma anche per evitare ulteriori complicazioni dettate da un lockdown europeo che si stava espandendo a macchia d’olio. Chi si era abituato ai suoi calorosi saluti a città e tifosi era però rimasto deluso e persino spiazzato da un comportamento quanto meno diverso dal solito. In realtà, col senno di poi, vien da pensare che il presidente volesse tenere per sè il fastidio (crescente) per una larga fetta di critica poco convinta dalle ultime scelte. 

La riprova è arrivata ieri, in una sorta di arringa di cui è stato protagonista Commisso nel suo intervento su Lady Radio. Una serie di repliche schiette e dirette come da prassi, molte delle quali indirizzate nuovamente all’ambiente mediatico ritenuto colpevole di disseminare ancora “fake news”. Tornare a ribadire come chiunque eserciti il mestiere del giornalista debba prima di tutto confrontarsi con la propria deontologia e di conseguenza con le proprie fonti sembra superfluo, meglio chiedersi se Commisso avesse un’idea precisa di come, in assenza di risultati, siano commentate le vicende calcistiche a queste latitudini. Quanto a presunte voci di mercato, anche degli allenatori, difficile pensare che chi riporti rumors e indiscrezioni lo faccia con l’intento di destabilizzare l’ambiente, tanto più in tempi in cui ormai il mercato è pressoché aperto tutto l’anno. 

Insomma, per usare altri termini verrebbe da invitare il proprietario viola a sorvolare su talune critiche e altrettante indiscrezioni: ci sono e ci saranno sempre in un paese come il nostro in cui tutti si considerano c.t. e che per questo ha un’offerta giornalistica sportiva così importante, e d’altronde è anche grazie all’attenzione mediatica di cui gode il mondo del calcio che spesso e volentieri è considerata zona franca anche in termini economici. Quel che è stato il recente cammino della Fiorentina non può nascondere qualche errore di percorso più che naturale, e non dovrebbe esser vissuta come un’oltraggio un’opinione pubblica che ha semplicemente sottolineato come determinate scelte (soprattutto in termini di allenatori) non abbiano pagato. Lo stesso riferimento alla conferma di Iachini preferito a Juric in termini di punti non ha certo garantito un buon avvio di stagione, almeno non come quello dell’Hellas che in termini di gioco e identità appare più avanti rispetto alla squadra viola. In fondo, se tutto avesse funzionato, non sarebbe stato richiamato Prandelli

Discorso assai diverso, semmai, sul fronte infrastrutturale dove di certo l’umore di Commisso non dev’essere migliore. Leggendo tra le righe delle parole di ieri s’intuisce come l’americano sia il primo consapevole del rischio di risposte negative in arrivo da Roma (di certo le parole di ieri non sono piaciute in particolare al ministro Franceschini direttamente tirato in ballo da Commisso) e considerato il tempo speso in attesa di sviluppi concreti c’è anche da capirlo. Archiviata la Mercafir come una grande illusione, e con la pista del Campo di Marte tutta ancora da scoprire, può darsi che alla fine torni a essere Campi Bisenzio la prima opzione di Commisso per portare la Fiorentina là dove vorrebbe, ma in quasi un anno e mezzo era lecito attendersi un passo come minimo più svelto. E' allora più su questo fronte, che non su quello di una stampa che ha sempre e comunque il dovere di evidenziare pregi e difetti, che vien d’augurarsi che Rocco abbia ancora tanta voglia di battagliare. 

Tommaso Loreto - Direttore www.firenzeviola.it