BATISTUTA, UNA RICCHEZZA DA RIPORTARE IN SOCIETA'... ATTACCO: C'E' ANCHE IMMOBILE
Il sorriso è lo stesso di quando entrava in sala stampa da giocatore. Ti guardava, ti squadrava e, se avevi appena iniziato a fare il cronista, ti incuteva anche un po' di timore. Ci ricordiamo ancora quando, quindici anni fa, durante un allenamento della Fiorentina a porte aperte ci eravamo distratti un secondo in cui Trapattoni aveva ripreso ad alta voce un giocatore. Incuriositi, chiedemmo allora ad uno spettatore a chi il Trap si era rivolto. Pochi minuti più tardi però il Re Leone si avvicinò a noi per dire con tono fermo: "Devi raccontare ciò che hai visto e sentito te, non quello che ti dice uno spettatore". Gabriel Batistuta era così, non gli sfuggiva niente e difendeva la Fiorentina prendendosi anche incarichi che non sempre spettavano a lui. E si faceva rispettare pure nelle interviste: si sedeva davanti a microfoni a taccuini e poi regalava frasi incisive, lontane dai clichè dei giocatori di allora e di adesso. Lasciava insomma il segno sul campo e poi anche fuori. Col tempo Batistuta non è cambiato e anche ieri nella conferenza stampa organizzata per raccontare il suo stato d'animo e la sua gioia di essere a Firenze, non ha fatto mancare le sue solite frasi ad effetto.
Anche ieri, abbiamo ascoltato qualche collega nostro coetaneo - che ha iniziato a fare questo mestiere mentre Batistuta iniziava ad essere un grande bomber- con la voce un po' emozionata nel rivolgere le domande a Batigol, segno che il Re Leone ha ancora un carisma straordinario. Quando ha raccontato di sentirsi fiorentino a tutti gli effetti, di essere un tifoso viola, e che Firenze è casa sua, ci siamo chiesti come sia possibile vedere Bati ancora fuori dalla Fiorentina. Certo, poi, ci sarebbe da chiedersi quale ruolo potergli affidare (non accetterebbe qualunque incarico) e come inserirlo dentro una struttura già ben organizzata. L'impressione è che un'icona come Batistuta possa essere una grande ricchezza per i viola, per le sue conoscenze nel mondo del calcio ma pure per l'entusiasmo che deriverebbe da questa operazione. Gli ex viola, si sa, hanno trovato rarissimamente spazio nel club di Della Valle (vedi il caso Antognoni) anche se col tempo potrebbero anche essere rimossi ostacoli del genere. Batistuta, adesso, è ancora il campione e l'idolo di tutti, perchè con i suoi gol impossibili ha fatto sognare grandi e piccini: con lui sono sembrate realizzabili anche le grandissime imprese (non arrivò lo scudetto nel 98-99 ma solo perchè si infortunò nel momento cruciale). E Bati ora è pronto ad ascoltare le proposte dei viola: vedremo se e quando i tempi saranno maturi.
Certo, un piccolo Batistuta servirebbe davvero alla Fiorentina. Immaginare un giocatore capace di trascinare la squadra risolvendo i problemi con i suoi gol nei momenti decisivi come faceva l'argentino è forse troppo, ma trovare un calciatore che col tempo possa crescere e provare ad avvicinarsi a lui non sarebbe da disdegnare. E' ovvio che per il prossimo anno la Fiorentina avrà bisogno di gol sicuri, dunque proverà a tener viva tra le altre l'ipotesi Osvaldo, guarda caso uno che si ispira a Batistuta. Tra i giocatori più giovani che erano già entrati nel mirino c'è pure Ciro Immobile, uno degli attaccanti che avrà molto mercato in estate. La punta genoana piace e pare che lo stesso Immobile abbia chiesto anche qualche informazione sulla destinazione viola. In mezzo però c'è la Juventus: il cartellino dell'attaccante è a metà tra i bianconeri, con cui i rapporti sono ancora algidi, e il Genoa. Ma l'arrivo dell'estate potrebbe far partire l'operazione disgelo.
Lorenzo Marucci