ADV HA DETTO CHE CI DEVE PENSARE: LA DISTANZA CON FIRENZE SI ALLARGA. LA CESSIONE DEL CLUB È UNA POSSIBILITÀ. LA RESA DEI CONTI DI UN NON RAPPORTO.INTANTO LA SQUADRA DISPERDE UN TESORO.SOUSA, GUARDA MILAN ED INTER...
E adesso che succede? Dopo uno strano pomeriggio di maggio, freddo e piovoso; dopo l’ennesima prestazione a metà di una Fiorentina incompiuta, incapace di approfittare delle milanesi che continuano a far male; dopo le scelte di Sousa nuovamente bizzarre ancorché incomprensibili, perché Bernardeschi fuori e Saponara incatenato in panchina? Ecco arrivare il siluro di Andrea Della Valle furioso contro i tifosi - e loro altrettanto furiosi con la proprietà - che spacca nel mezzo l’ultima possibilità di mediazione. Parole come pietre che riportiamo fedelmente per correttezza: “Trovo incomprensibile l’atteggiamento che questa minoranza di tifosi stanno avendo verso di noi: questa situazione ambientale è brutta, solo la passione mi porta avanti. Questo atteggiamento però mi sta prendendo in contropiede, farò le mie valutazioni in futuro. Le critiche costruttive le ho sempre accettate in questi anni, adesso però ci devo pensare”.
Ha ragione, la situazione è brutta e delicata. Ma purtroppo parte da lontano: non facciamo finta di niente, il mal di pancia di una fetta considerevole della tifoseria c’è da un po’ di tempo a Firenze. Ed è aumentato come panna dentro una stagione in cui sono stati fatti molti errori. Tra questi ci mettiamo la comunicazione sbagliata degli obiettivi, gli scarsi investimenti e il rapporto inesistente con l’allenatore. I cori contro fanno male, comprendiamo Della Valle, ma arrivano anche da chi ha seguito la Fiorentina dagli Appennini alle Ande. Da quelli che - erano pochi a Reggio ma hanno tifato tanto - anche ieri fino quasi all’ultimo minuto ci hanno creduto o hanno provato a crederci. Quando in tanti, compreso chi scrive, avevano ammainato bandiera a Palermo dove la Fiorentina ha disputato una delle partite più brutte degli ultimi dieci anni. Firenze è critica, brontolona, graffiante, ma ha sempre dato tanto. Sempre. Dopo un mercato estivo con budget a saldo zero, in 20mila hanno sottoscritto l’abbonamento. Questo ha un peso sulla bilancia del dare-avere?
E ora che succede? Quel “ci devo pensare” detto con un tono duro di sfida, può indurre a tratteggiare alcuni scenari. Non ultimo la cessione del club. Forse siamo a un bivio col futuro, forse i Della Valle sono stanchi e possono prendere in esame eventuali offerte, ove mai si presentassero. Forse no, magari noi siamo fuori bersaglio, ma quel “ci devo pensare” autorizza a immaginare tutto. Questa proprietà in 15 anni ha dato molto, tenuto per 7 volte la Fiorentina in Europa, ma ha anche ricevuto tanto da questa città. Purtroppo manca un trofeo e non è un dettaglio. Il confronto con Lazio e Napoli - giusto per osservare due realtà non distanti dalla Fiorentina - è impietoso e non rasserena i tifosi né crediamo i Della Valle.
Ma a fronte di tutto ciò, di pregi e difetti, il dato che più fa riflettere è un legame mai definitivamente decollato tra i Della Valle e Firenze. Un non rapporto. Certi mal di pancia si sarebbero compresi o addirittura prevenuti se il patron avesse vissuto di più la città. Sì, siamo ad un bivio. Attendiamo di sapere quale strada vorranno seguire i Della Valle. Lo capiremo dalle loro azioni e non dalle comunicazioni. Il rinnovo di Bernardeschi sarebbe un bello spot e anche l’annuncio del nuovo allenatore. Ancora meglio se fosse gradito a Firenze. Sarebbe un bel modo di ricominciare ammesso che esista questa voglia.
Nel frattempo a Reggio Emilia si è consumato il terzo atto: dopo aver fallito clamorosamente le gare con Empoli e Palermo, Sousa e la squadra hanno perso un’altra occasione col Sassuolo. Perché Milan e Inter sono in crisi. Una Fiorentina normale, regolare, con un gioco equilibrato, avrebbe potuto anche in questa stagione strappare un posto in Europa. Se Paulo Sousa guarda Milan e Inter forse ripensa anche ai suoi errori. Ma le annate sbagliate cominciano male e finiscono peggio.