A PRANZO CON IL CENTRAVANTI, A CAGLIARI SARA’ UN MEZZOGIORNO DI FUOCO. OCCASIONE VLAHOVIC, MA GUAI METTERGLI PRESSIONE ADDOSSO. IL CHOLITO, IL RICORDO DI DAVIDE E UN EX DA NON RIMPIANGERE
A pranzo con il centravanti, a casa della squadra più in forma del campionato. La tavola insomma è imbandita, gli ingredienti per un mezzogiorno di fuoco ci sono tutti. Di fronte si troveranno due squadre ambiziose, che sognano, legittimamente, di inserirsi tra le grandi. Il Cagliari ha appena steso l’Atalanta e si è preso lo scalpo del Napoli, ha fatto una grande campagna acquisti e va che è una bellezza: sta bruciando le tappe, ma adesso è chiamato a confermarsi. Ovvero, a fare la cosa più difficile di tutte. Un conto infatti è salire in classifica e giocare in scioltezza. Un altro invece è convivere con l’euforia di una Regione intera e con la pressione sulle spalle.
La Fiorentina invece ha vissuto un gran periodo fino alla partita con la Lazio, poi ha sofferto le assenze e la difficoltà a far gol. Oggi però può essere la domenica del nuovo inizio. Montella per l’occasione rispolvera Vlahovic, il ragazzo prodigio che in estate è stato preferito a Simeone ma che finora ha giocato con il contagocce. Dusan ha fisico e talento, deve ancora imparare le malizie necessarie per diventare un bomber spietato, ma è ancora giovanissimo e ha tutte le capacità per imporsi. Per lui sarà una grande occasione (ma guai mettergli pressione addosso) e la sfida nella sfida con l’ex Cholito rende tutto più elettrizzante. Simeone a proposito a Cagliari ha ritrovato il sorriso e i gol. Non per questo va rimpianto, anzi. A Firenze ha fallito, normale dunque che la società abbia scelto di voltar pagina. Prima e dopo la partita comunque lo saluteremo con affetto. Anche e soprattutto nel ricordo di Davide.
Tornando alla partita, la presenza di Vlahovic potrebbe diventare fondamentale per Chiesa, che col Parma è rimasto a lungo solo soletto contro la difesa schierata. La presenza di un centravanti di ruolo però cattura l’attenzione dei difensori centrali (anche domenica è successa la stessa cosa sul gol di Castrovilli) e inevitabilmente concederà un briciolo di spazio in più al 25 viola. Fede ha bisogno di tornare protagonista, le ultime due partite per lui sono state avarissime di soddisfazioni, al punto di beccarsi anche qualche fischio per la palla persa sul gol di Gervinho. Montella lo ha pungolato: per segnare due gol ha avuto bisogno di tirare 48 volte in porta. Un dato significativo che racconta alla perfezione quale sia il limite attuale del gioiello viola.
Il cuore della partita comunque sarà la sfida a centrocampo, dove il Cagliari ha Nainggolan (oggetto del desiderio di Montella in estate), Rog e Nandez, tutta gente di grande qualità e dinamismo. Sarà decisivo uscire bene dal loro pressing e tener botta nel prevedibile inizio a tutta birra dei rossoblu. La pazienza infatti potrà diventare il miglior alleato viola: la partita è lunga e il troppo entusiasmo dei sardi rischia di diventare il boomerang di Maran. Per comandare il ritmo, ci sarà bisogno del miglior Badelj e naturalmente delle giocate da campioncino di Castrovilli, che, siamo sicuri, non si monterà la testa neppure dopo la chiamata in Nazionale. Il punto debole cagliaritano è la difesa, mentre proprio in quel reparto la Fiorentina ritrova due leader: Pezzella e Caceres. Ce n’è abbastanza per credere di poter fare una grande partita e andare alla sosta con dolci pensieri nella mente. Commisso, a New York, soffrirà davanti alla tv, quando in America saranno le prime luci dell'alba. Il presidente se n'è andato da Firenze non proprio soddisfatto di quanto visto domenica. Poco gioco e poca intensità: anche lui si aspetta una Fiorentina da battaglia.