VENTURATI, Che impresa ad Anfield, io e Prandelli...
Giambattista Venturati, ex collaboratore di Cesare Prandelli, si è raccontato in una lunga intervista ai microfoni di gianlucadimarzio.com. Eccone i passi più significativi: "Ho lavorato fianco a fianco con Cesare per 17 anni, come preparatore. Da Verona a Parma, passando per Firenze e Istanbul. Anche in Nazionale. La prima volta? Io ero al Pergocrema in C2 e lui dimissionario da Lecce, nel ’98. Ci siamo conosciuti grazie al direttore tecnico Zanchini, che poi è venuto a lavorare con noi a Verona. E’ stata un’esperienza fantastica, sarò sempre grato a Cesare, ma credo sia normale che dopo tanti anni nello stesso staff potessero venir meno certi stimoli. Adesso ho voglia di misurarmi, capire se posso fare questo lavoro in un altro staff oppure in un altro club”. Di giocatori ne ha visti e rivisti tantissimi, campioni d’applicazione e vere forze della natura. “Chi mi ha impressionato di più? Non nego che Adriano Leite fosse impressionante, straripante, devastante.
Quando stava bene aveva pure consolidato la soglia anaerobica, raggiunto un mix straordinario. Anche Ighli Vannucchi mi ha sorpreso a Venezia. Il Jovetic di Firenze mi ha dimostrato grandi valori sulla resistenza, all’epoca era nettamente superiori ai compagni di reparto. Poi Falsini, Toni, Mutu! Chiellini è un professionista maniacale, getta il cuore oltre l’ostacolo sempre. I due nordici Kroldrup e Jorgensen erano precisissimi, ma mai quanto Nakata… La soddisfazione più grande? La Nazionale chiaramente. Abbiamo raggiunto grandi risultati fino all’eliminazione dal Mondiale. Poi è successo quello che è successo. Prima sono tutti ct poi quando si perde il ct resta solo e viene massacrato anche da chi di calcio non capisce nulla. Ricordo con piacere anche la vittoria della nostra Fiorentina ad Anfield, contro il Liverpool di Benitez".