"TE LO DO IO I'TTANCHE..." Dott. Jekyll, Mr. Hyde ed il chiodo fisso del GOL!

13.10.2011 00:36 di  Stefano Borgi   vedi letture
"TE LO DO IO I'TTANCHE..." Dott. Jekyll, Mr. Hyde ed il chiodo fisso del  GOL!
FirenzeViola.it
© foto di Federico De Luca

Non ce ne vorrà il buon Santiago, ma ad un certo punto ci ha fatto persino tenerezza... "Cerci e Jovetic? Sono dei grandi attaccanti, infatti hanno già segnato. Manco io, manca solo il mio gol. Ma per me non è un ossessione, prima o poi arriverà". Mentre lo diceva teneva la testa bassa, lo sguardo rivolto da una parte come per sfuggire alle occhiate della platea. Un'amara confessione, la sua, di chi sa di essere sotto esame e di non aver ancora imparato la lezione. Santiago Silva ha esordito da titolare contro il Parma alla terza di campionato (prima aveva giocato in tutto una cinquantina di minuti tra Bologna ed Udinese), poi la panchina di Napoli e la mezzora contro la Lazio. Risultato: zero gol, poche occasioni per andare a rete, e in una di queste... "è stato bravo il portiere della Lazio, ha fatto una gran parata. Non potevo fare di più" si schernisce Silva, rimandando al mittente (sempre con discrezione, s'intende) ogni tipo di critica. Fin qui il dott. Jekyll, educato, moderato nei toni, rispettoso e timorato di Dio. Poi improvvisamente, il cambio di personalità. Scusa Tanque (da questo momento cambia anche il nome) quando sei entrato contro la Lazio ci sei sembrato nervoso... "Nervoso io? - risponde il novello Mr. Hyde - Io sono sempre nervoso quando gioco a calcio. E' il mio carattere, la mia personalità. Sento la tensione, avverto la responsabilità, quando sono in campo mi trasformo... divento un'altra persona". Che soggetto "ìttanche", adesso ti guarda fisso negli occhi, quasi ti sfida, e a chi gli chiede in che modo esulterà al momento del suo primo gol risponde... "Ne sto parlando con i miei compagni: Romulo, Kharjà...adesso non posso anticipare niente, lo vedrete quando sarà il momento". Addirittuta ostenta strafottenza, disegna suspance, sparge una cortina di fumo su ciò che lo ha reso famoso, guadagnandosi così il favore del pubblico viola. Memorabili, infatti, alcune delle sue esultanze testimoniate da YouTube: la prima simulando un infarto, un'altra bevendo "a boccia" dallo scarpino, una terza facendosi prestare l'accendino dal cameraman e accendendo una candela nascosta nel calzino. Oppure prendersi a schiaffi per la disperazione dopo che l'arbitro gli aveva negato un evidente rigore. Non si può negare che tra i tifosi viola ci sia tanta curiosità: come esulterà "ìttanche" dopo il suo primo gol in maglia viola? E addirittura c'è chi spera che non segni domenica prossima a Cesena per godersi la prima rete a Firenze, magari godendosi lo spettacolo sotto la "Fiesole". Perchè una cosa è certa: lo spettacolo non mancherà di sicuro, e sarà per certi versi indimenticabile.

Altro giro, altra corsa: si parla di Mihajlovic, ed ecco che ritorna il dott. Jekyll... "Il mister è contento di me, mi parla, io lo capisco (guarda di nuovo da un'altra parte... ndr.) Sono pronto per giocare, a Cesena spero di scendere in campo dal primo minuto, ma non so ancora... Nel Velez svariavo da destra a sinistra, quì mi viene chiesto di stare più vicino alla porta...va bene, faccio ciò che mi dice l'allenatore. L'importante è avere la sua fiducia e quella dei miei compagni". Poi di nuovo mr. Hyde: "Se sogno la nazionale uruguaiana? Certo che la sogno (come un abile trasformista cambia anche il tono di voce ndr.) In Argentina col Velez ho fatto un sacco di gol (48 in due campionati ndr.) ma non mi hanno mai chiamato. Il prossimo 11 novembre ci sarà Italia-Uruguay, per me giocarla sarebbe il massimo. Prima però devo fare bene con la Fiorentina, ma ci penso, ci spero eccome". Ancora la spavalderia tipica d'ìttanche, del carro armato che passa sopra ad ogni cosa, e quel chiodo fisso chiamato gol, sempre gol, fortissimamente gol! Del resto "ìttanche" va capito, lui è ancora un idolo in tutta l'Argentina, nel 2009 ha vinto il campionato di "apertura" col Banfield ed è stato capocannoniere con 23 gol. Il Velez lo rimpiange, i suoi ex-tifosi lo chiamano ancora "fenomeno" (a proposito, domenica a Cesena ci sarà il duello con Adrian Mutu, guarda caso accomunati dallo stesso numero 10 sulle spalle...) E allora vuoi che cinque partite senza gol lo spaventino? Appuntamento a domenica, e attenzione all'esultanza...