LA FIORENTINA SIAMO NOI

14.05.2012 00:28 di  Stefano Borgi   vedi letture
foto di Stefano Borgi
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© foto di Firenze Viola

La Fiorentina siamo noi, nessuno si senta offeso. Andrea Della Valle, i ragazzi del Parterre, i tifosi della Maratona... No, la Fiorentina non siete solo voi. La Fiorentina siamo noi, nessuno si senta escluso. Ci rivolgiamo ancora a loro: ADV, Onora il padre, la maratona bianconera (così abbiamo sentito dire...) tutti facciamo parte di un grande sogno, di un grande ideale... Si, la Fiorentina siete anche voi. Poi c'è la Ferrovia (pochi ma buoni), il "curvino" (ricordate quando si entrava con le contromarche?) la tribuna... C'è addirittura la tribuna stampa (personalmente vanto 30 anni di Fiesole, e come me tanti altri). La Fiorentina siamo tutti noi, nessuno si senta offeso, nessuno si senta escluso.

Qualcuno avrà riconosciuto i versi parafrasati de: "La Storia siamo noi" di Francesco De Gregori (padre romano, madre fiorentina). Li spendiamo per fare chiarezza su un concetto fondamentale: la Fiorentina è di tutti e di nessuno, è del povero e del ricco, appartiene al vecchio come al giovane. E' di chi ha visto Petrone, ha applaudito Montuori, di chi ha pianto per Antognoni... è anche di chi è entrato la prima volta allo stadio e si è trovato a tifare Masitto, Hutwelker, Evacuo... E' il bene supremo, non è divisibile, non è frazionabile. Sopratutto non va a percentuali, non contempla tifosi di serie A e di serie B. La Fiorentina è una sola, ed è di tutti. Per questo ci ha fatto molto male quel coro a metà primo tempo... "Noi siamo la Fiorentina". Noi chi? Forse 1000 persone che urlano più di altri? Cosa sono 1000 persone di fronte ad un popolo, che come loro prende l'acqua, paga un biglietto e come loro perde 5-0 contro la Juventus?

Per assurdo, la grigia giornata di ieri ha prodotto i due gesti più belli della stagione: la reazione del tifoso comune, e lo scatto nella pancia del Franchi di Andrea Della Valle. La gente ha capito, ha intuito che si era andati oltre, che il limite era stato superato, ha preso le parti del più debole (Andrea, e di conseguenza la Fiorentina) e si è ribellata. Anche ADV ha capito che si è trattato di una minoranza, che la maggioranza sino ad allora silenziosa ha alzato la voce in sua difesa, ed ha deciso di passare oltre. Attenzione però: la sensazione è che questo sia stato una sorta di ultimo appello, che la prossima sarà la classica goccia che farà traboccare un vaso  colmo da tempo. Che la neve di Gubbio è ormai dietro l'angolo. La fuga di Andrea, invece, ci consegna un uomo distrutto, che non capisce e non si adegua, convinto di aver subìto un'ingiustizia bella e buona. L'incompreso di Comencini fattosi adulto. I tifosi viola si devono aggrappare a quello scatto d'ira, a quella reazione scomposta, forse intempestiva, forse esagerata (ah, se avesse qualcuno accanto che lo sapesse consigliare...) allo stesso tempo spontanea, genuina. Lontana anni luce dal sorriso sardonico, esibito sotto gli occhiali da sole (ieri pioveva) di chi gli stava accanto. E ci piace pensare che dietro a quel ripensamento (ci risulta che nell'intervallo Andrea fosse pronto a lasciare) ci sia l'opera di Vincenzo Guerini. Ci siamo intrattenuti con lui per qualche minuto dopo il 90', e ci raccontava di un Andrea molto provato, molto deluso. Non sappiamo cosa sia successo, ma Vincenzo ha fatto comunque un buon lavoro.

Insomma, che ognuno faccia la sua parte: chi deve dirigere diriga, chi deve tifare tifi, chi deve giocare... giochi. La Fiorentina siamo noi, nessuno si senta escluso.