THE SONG REMAINS THE SAME
A pensar male, spesso e volentieri, ci s'azzecca. Quasi la più banale, e italica, delle premesse. Per carità, non stiamo immaginando nessun tipo di oscuro disegno necessariamente ardito contro la Fiorentina, ma basta limitarsi a osservare quanto poco cambino determinate vicende per scoprirsi quanto meno inquieti. Nel nostro paese, infondo, talune abitudini sono radicate nella storia e purtroppo persino nella cultura. Quella della furbizia da considerarsi valore. E quanto a eventuali ipotesi di cambiamento c'è di che rassegnarsi.
Senza troppi giri di parole il succo è sempre lo stesso: lo strapotere delle attuali "big" del campionato, e delle abbonate storiche ai vertici, resta una montagna impossibile da scalare, e la sola costante presenza del diesse Pradè in Lega non può bastare a colmare determinati gap anche in termini di rapporti e buoni uffici. Infondo gli atteggiamenti e il presenzialismo di un Lotito o di un De Laurentiis (disposti alla prima persona senza deleghe) sono lì a dimostrare che, facendo valere la propria voce, si può anche ottenere qualche maggiore tutela. Anche sotto forma di svista dell'arbitro di turno. Gli esempi, nel recente passato, non mancano nemmeno per le neopotenti Lazio e Napoli.
E cosa dire degli episodi che possono aver visto protagoniste le cosiddette "Strisciate" d'Italia? Niente, se non che l'unico motivo per cui se ne parla è che, talvolta, è proprio una delle big a uscire scontenta da qualche situazione dubbia. Altrimenti è il silenzio a imperare. Come sovente è capitato nel caso dei viola. Ecco che allora tanto vale non lasciare nulla d'intentato. Perchè da queste parti, in questa stagione, e in avvicinamento a una gara come minimo particolare, la piazza sportiva avrebbe già terminato l'accettabile bonus di sfortuna arbitrale. Infondo, a osservare gli scenari che si vanno apparecchiando, c'è poco di che stare allegri. Anche in termini di designazione.
Un rigore inesistente che consente al Milan di tenere il punto di vantaggio sui viola, i tifosi bianconeri che anche a Verona non lesinano cori e insulti a Balotelli senza ricevere la minima multa (sarebbe l'ennesima) proprio mentre a Firenze c'è chi rimedia un Daspo da 5 anni per un petardo che, guarda caso, alla società viola costa almeno 2000 euro in ammenda da giudice sportivo. Questa la cronaca delle ultime 48 ore. Probabilmente nulla cambierà di nuovo, e tutto continuerà a filare via com'è sempre filato, ma almeno non ci sentiremo colpevoli di un silenzio complice. Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio e a pensar male spesso ci s'azzecca. Tutto dannatamente tipico. E in effetti come si fa a fidarsi a occhi chiusi di un calcio nel quale la musica resta sempre la stessa?