RANGERS, Come fare catenaccio per 90 minuti
La prossima volta che qualcuno dall'accento marcatamente inglese vi dirà che "italian calcio è defensive" fategli una risata in faccia. Invitatelo a casa vostra, fategli vedere la registrazione di Rangers-Fiorentina e guardatelo con aria di sfida. Si accorgerà anche lui, si spera, che "scottish calcio è più defensive". Almeno quello dei Rangers, per quanto sappiamo in quel di Firenze.
Mancava coach Smith a difendere negli ultimi trenta metri i flebili assalti della Fiorentina. Una squadra asserragliata nella propria metà campo, una ripartenza affidata al centrometrista Darcheville e poi "palla lunga e pedalare". Mutu e Santana non hanno quasi mai saltato l'uomo, un po' per una serata storta, un po' perché gli spazi erano praticamente nulli.
Davanti.. Beh, davanti il "leit motive" si ripete da troppo tempo. Pazzini non si è mai reso pericoloso: Weir e Cuellar, fisici ed esperti, lo hanno praticamente annullato. Lui ha preso botte, qualcuna l'ha data, poco più.
Dietro? Recuperare Ujfalusi sembrava una manna dal cielo per la Fiorentina, a vedere questo Rangers viene da pensare che potesse giocare anche un Primavera al fianco di Gamberini. L'intesa tra i due al centro, è comunque fantastica, peccato non poterla vedere anche la prossima stagione..
Al Franchi la Fiorentina avrà il pubblico dalla propria parte, i Rangers un branco di tifosi pronti a far riecheggiare anche in terra italiana i propri canti e i propri cori. Sul terreno di gioco, c'è da immaginarselo, ci aspetta una partita tutt'altro che spettacolare. Se in casa i Teddy Bears si difendono in dieci, a Firenze è lecito immaginare che Smith possa optare per la soluzione del doppio portiere o per uno schema che possa essere quello dell'8-1-1. E se uno dei supporters dei Rangers vi si avvicinerà giovedì prossimo dicendovi che "italian calcio è defensive" e ditegli di riguardarsi la partita dell'andata, dove i suoi hanno giocato una partita in pieno stile Nereo Rocco.