PRANDELLI, Voglio sacrificio, siamo in emergenza
Nuova vigilia di campionato per la Fiorentina, che domani è chiamata a cancellare l'inaspettata sconfitta casalinga contro il Napoli. Domani i gigliati sono di scena a Marassi contro il Genoa, una sfida che negli ultima anni ha regalato molto spettacolo. Queste le impressioni rilasciate in sala stampa dal tecnico Cesare Prandelli.
Sulla sconfitta col Napoli e la forma della squadra: "Le considerazioni che avevo fatto erano che alla terza partita in una settimana troviamo sempre difficoltà. Forse abbiamo ricevuto troppo elogi, adesso dobbiamo tornare in trincea e continuare ad andare avanti. Domani abbiamo una partita difficilissima in un campo particolarmente ostico, abbiamo qualche problema, siamo in emergenza. Da un punto di vista dell'orgoglio questa è una squadra che ha dei valori, metteremo in campo queste qualità. Dobbiamo essere più attenti e ordinati in certi momenti della gara".
Sull'attacco: "Voglio giocatori che si devono sacrificare. Le grandi partite le abbiamo fatte quando i giocatori si sono sacrificati per i compagni. Quindi voglio grande disponibilità da questo punto di vista".
Sugli infortunati: "Giocatori che non riusciamo a recuperare sono Jorgensen, Santana e Natali. Altri tre, Kroldrup, Dainelli e Marchionni, li dobbiamo verificare oggi. Siamo in emergenza ma non è un problema, spesso i giocatori riescono a tirare fuori qualcosa in più, da questo punto di vista sono molto sereno".
Sul record di panchine: "Sono numeri che fanno pensare e cose da raccontare ai nipotini. Ma ora il mio obiettivo è quello di coltivare il mio sogno, che è quello di vincere a Firenze".
Sul Genoa: "E' una squadra attrezzata e competitiva, che gioca un buon calcio. Sta pagando infortuni e squalifiche, e anche il fatto di giocare il giovedì in Coppa, sappiamo bene cosa vuol dire. Se vuole mantenere una continuità di rendimento e gioco deve passare anche da quelle difficoltà. Ci sarà il calore della gente, quindi sarà una partita molto difficile. Comunque partiremo dallo zero a zero, domani il nostro obiettivo sarà quello di ritrovare la prestazione, ma penso che domani molti non giocheranno bene, è un tour de force per tutti. Una squadra organizzate deve però essere capace ad essere in partita".
Ci potrebbe essere spazio per qualche giovane? "Prima voglio capire bene i giocatori che riesco a recuperare, poi deciderò con quale modulo andare in campo domani. Savio sta recuperando, non è ancora pronto".
Sulla sconfitta col Napoli, come ha reagito la squadra? "Sono quelle partite che è difficile analizzare, loro hanno corso più di noi e certi episodi hanno favorito l'aspetto psicologico ed altri l'andamento della gara. Quindi i giocatori hanno la possibilità di non pensare troppo, oggi si riparte e quindi abbiamo la necessità di entrare nel match con la concentrazione giusta".
Sul premio ricevuto ieri e le polemiche arbitrali: "Io penso che sia difficile mantenere un certo comportamento, specie se hai pensato di subire dei torti per più partite. Non dovrebbe mai capitare, anche perchè non è vero che c'è la legge della compensazione: in alcuni casi uscire con uno o tre punti è determinante per la stagione. Sono cose comunque da mandare giù, è sempre una partita, non stai parlando di una stagione. E' una partita che può alterare il tuo spirito ma non deve alterare il lavoro fatto".
Sull'ambiente e la sua crescita: "La percepisco e la sento, questo è il riconoscimento più importante che una squadra può avere. Questo fa bene non soltanto alla squadra ma a tutto l'ambiente calcistico: Firenze sta diventando non l'esempio perchè è una parola importante, ma i tifosi si stanno distinguendo per un comportamento molto maturo".
Sul progetto: "Io mi sento sereno quando c'è chiarezza e la voglia di non illudere i tifosi. Dobbiamo cercare di coltivare un sogno, il calcio è emozione, è trasmettere qualcosa di bello e piacevole per la gente che viene allo stadio. Quando si va oltre la polemica e arrivi alla violenza, diventa un calcio che può aver stancato, almeno personalmente".
Sulle soluzioni offensive avendo tre grandi attaccanti: "Io parto da un ragionamento semplice: quando abbiamo provato in estate la soluzione con Jovetic e Mutu era perchè pensavo di avere due attacanti che non dessero riferimenti ed avere superiorità, così è stato in certe partite e in altre no. Quando una squadra aspetta solo un tuo passaggio per ripartire diventa più difficile, bisogna essere capaci di leggere la partita. Abbiam tre attaccanti importanti, chi inizialmente potrebbe partire penalizzato, non si deve sentire penalizzato perchè magari ha mezz'ora per mettersi in mostra".
Sulle dichiarazioni di Della Valle, sul poter arrivare secondi: "In quel momento ci stava di dire quello che ha detto il presidente, perchè un presidente orgoglioso. Però subentra la realtà dei fatti, dobbiamo rimarcare il concetto che la squadra può migliorare dal punto di vista del gioco. L'obiettivo preciso non c'è se non proprio quello, poi alla fine se ti trovi in quella posizione dici: 'Ok abbiamo fatto il nostro'".
Sul record di panchine: "Sono numeri importanti e cose da raccontare ai nipotini. Ma ora il mio obiettivo è quello di coltivare il mio sogno, quello di vincere a Firenze".