MOLTO PIÙ CHE UN DEJA-VU
Fa effetto tornare a scartabellare il passato della Fiorentina. Che sia il più antico, o anche solo il più recente. Certamente un aspetto non proprio favorevole per chi deve scrivere e raccontare presente e futuro del club viola, ma di sicuro un spetterebbe ai tifosi.
E' un deja-vu senza sosta, forse anche qualcosa di più, quello che vive l'appasionato viola, e di conseguenza anche il semplice cronista. Basterebbe in tal senso riavvolgere il nastro a dodici mesi fa, per accorgersi che persino i termini, o le espressioni, sono praticamente le stesse. Gli slittamenti degli appuntamenti, i tempi che si dilatano come le distanze tra proprietà e tecnico (allora era Montella, oggi è Sousa e il suo hashtag #presidenteMarioCognigni) e chiaramente i fratelli Della Valle impegnati in Cina.
Anche nel maggio dell'anno scorso, infatti, il futuro era in bilico esattamente come Montella e Andrea Della Valle impegnato per lavoro dall'altra parte del mondo. E anche l'anno scorso, tra l'altro, lo stesso d.s. Pradè si ritrovava a metà strada tra una conferma pratica e un rinnovo nemmeno annunciato. Un'attesa, quella dei Della Valle di rientro dalla Cina, che giorno dopo giorno spinse Sousa a Firenze e con lui, lentamente, nuovi scenari. Con dinamiche, tuttavia, che a 12 mesi di distanza si ripropongono con identica cadenza.