MIHAJLOVIC, Amarezza e dispiacere per i fatti di Genova
Queste le parole del tecnico della Fiorentina, Sinisa Mihajlovic, quest'oggi in conferenza stampa. In tenuta già da allenamento, l'allenatore gigliato, comincia dal tema relativo ai tifosi serbi e a quanto accaduto martedì sera a Genova: "Anticipo che vivo due sentimenti da due giorni. Amarezza e dispiacere. Amarezza perchè sono andato a Genova con la speranza di veder vincere la mia Nazionale in una bella partita, e invece ho visto solo violenza e paura. E sono cose che non c'entrano nulla con il calcio. Dispiacere perchè per colpa di qualche pseudo tifoso la mia Nazionale ha fatto una pessima figura. Detto questo parliamo di calcio, che sono concentrato al 100% su domani, e quindi vi prego di parlare solo della partita".
Sull'emergenza: "A centrocampo è così, vedremo come sta Bolatti, ma se recupera va in panchina. Se eravamo completi non sarebbe venuto nemmeno in panchina, ma in queste condizioni è così. Io però resto ottimista. La squadra è concentrata al 100% esattamente come me".
Sui bisogni psicologici della squadra: "Questa non è una squadra cui manca qualità, ma i calciatori devono sentirsi liberi. Devono pensare positivo, senza considerare le assenze e l'emergenza. Hanno le capacità per fare qualsiasi cosa. In questi giorni li ho visti sereni, si stanno allenando bene e non sembrano sentire la pressione. Per domani sono fiducioso. Giocano da tanti anni insieme, ma alcuni di loro che domani giocheranno hanno meno esperienza ma comunque voglia di mettersi in mostra. Bisognerà essere coraggiosi e cercare di giocare comunque la nostra partita".
Sugli infortuni: "In queste due settimane non abbiamo mai potuto avere tutti a disposizione. Abbiamo provato diverse soluzioni in allenamento, ma questo ci è servito comunque per capire bene come stanno le cose. E io mi sono chiarito le idee, capendo come deve giocare questo gruppo".
Su Vargas e Santana interni di centrocampo e sulle sorprese: "Sorpresa magari ci sarà, ma non lo so. Santana anche negli anni precedenti ha fatto il centrocampista, idem per Vargas. Avendo solo Donadel a disposizione, dobbiamo per forza mettere qualcuno. Io purtroppo non ce la faccio a giocare..."
Sul ritorno a Genova e sul rischio di essere fischiato ancora di più: "Il clima allo stadio è sempre lo stesso. Gli avversari si fischiano sempre. Se fischiano me non fa nè caldo nè freddo. Anche se a me fa piacere tornare a Genova perchè ho vissuto anni bellissimi alla Sampdoria"
Il confronto fra la Samp di allora e quella di oggi: "Molti dicono che Cassano e Pazzini sono meglio di Vialli e Mancini. Ma quest'ultimi hanno vinto uno scudetto, sono andati in Coppa Campioni eccetera. Il paragone ci sta, ma Cassano e Pazzini ancora non hanno vinto niente. Spesso la carriera è determinata da quello che hai vinto. Questo non significa che Pazzini e Cassano non siano all'altezza di Vialli e Mancini. Bisogna vedere che squadra hai intorno e che tipo di calcio si gioca. Sicuramente si assomigliano".
Su Cassano e sul clima nei confronti dei più giovani: "Io a Cassano voglio bene. L'avrei fatto giocare sempre. Non capisco quando si discute Cassano. Poteva avere testa matta, ma è uno che ti fa vincere le partite. Ljajic e i fischi? Gente che proviene dalle parti nostre non ha paura dei fischi. Ha paura delle bombe, ma non dei fischi. Cercheremo di fare la nostra partita, pensando comunque al nostro avversario e ai singoli. Attenzione massima su Cassano, ma anche sugli altri. Ma non significa pensare solo a difendersi. Non sono abituato a giocare le partite per difendere e basta. La mia squadra deve fare entrambe le fasi, difendere e attaccare. Da quel punto di vista non c'è niente di nuovo".
Sui terzini: "Anche quando attacca un terzino l'altro centrocampista rimane bloccato. Son questioni tattiche, ma non cambia nulla. Le sorprese? L'unica sorpresa è che io non posso giocare, sul resto può starci tutto. Io ho deciso già, e non vi dico cosa, ma c'è ancora un allenamento. Dico solo che può succedere di tutto. Servono in campo coloro che stanno meglio. Lo stesso Vargas ha solo tre giorni di allenamento, ma purtroppo non abbiamo altro. E cerchiamo di andare con loro".