FIORENTINA, Vietato mancare a centrocampo
Stadio di San Siro. Bordocampo, panchina viola. Cesare Prandelli si guarda intorno, prima dell'intervallo, la squadra ha bisogno di forze fresche in mezzo al campo. Avramov, Dainelli, Da Costa, Pasqual, Potenza, Osvaldo, Vieri. Guarda poi verso l'alto. Kroldrup e Papa Waigo seduti in tribuna. Centrocampisti? Nessuno. E' sicuramente una forzatura di quanto accaduto domenica sera in quel di Milano contro l'Inter, dove la Fiorentina ha perso per 2-0, ma il nodo della questione rimane tale: a questa splendida Fiorentina manca un centrocampista. Già, perché Gobbi ormai è da considerare a tutti gli effetti un terzino sinistro, prima alternativa se non di più a Pasqual. Jorgensen, il giocatore eclettico per antonomasia, riesce a fare di tutto sul terreno di gioco, tranne che moltiplicarsi.
Kuzmanovic, Liverani, Montolivo, Donadel. Quattro uomini per tre maglie, quattro ottimi giocatori ma anche loro con l'ovvia necessità di tirare il fiato e recuperare, visti i tour de force affrontati dalla viola in questa stagione. Quattro. Non uno di più, a volte qualcuno di meno. Perché la mannaia del Giudice Sportivo a volte torna a farsi sentire con dei calciatori che, gioco forza, occupano una posizione in una zona nevralgica del campo e, talvolta, sono costretti ad interrompere le corse degli avversari con falli che costano loro cartellini pesanti. E poi c'è anche la sfortuna, quella che porta un calciatore a dover mancare ad appuntamenti importanti a causa di infortuni e malesseri vari.
A gennaio è stato ceduto Pazienza. Niente da recriminare, una cifra del genere, per un calciatore tutto legna e poca qualità, era impossibile da rifiutare. Vero è che i viola, anche solo per far numero, avrebbero potuto cercare un uomo per dar fiato ai moschettieri della linea mediana. Perché Kuzmanovic, Donadel, Liverani e Montolivo sono sì ottimi giocatori, ognuno secondo sfaccettature diverse, ma nessuno di loro ha batterie inesauribili. Perché la "Vita Da Mediano" è dura, a "recuperare palloni, lavorando sui polmoni", tanto per dirla con Ligabue. Prandelli dovrà fare di necessità virtù, da qui alla fine del campionato: tre moschettieri in campo, uno solo in panchina a fargli forza, a differenza di quanto accaduto a San Siro.