FIORENTINA, Sono sei su sei
La sofferta vittoria con il Cagliari questa domenica al "Franchi" è stato l'ultimo atto del cammino viola fra le mura amiche nell'anno solare 2010. Nel complesso di una gara equilibrata e per buona parte piuttosto noiosa sono arrivati tre punti fondamentali per rilanciare la Fiorentina nel discorso Europa firmati, non a caso, da Adrian Mutu, l'uomo più atteso della partita e chiamato al riscatto personale dopo la lunga squalifica per doping e gli ultimi episodi che lo avevano visto protagonista nel nightlife fiorentino. Nel segno del "Fenomeno ritrovato" si chiude, dunque, un 2010 che al saldo delle 19 partite di campionato giocate al "Franchi" riporta un bottino annuale decisamente magro rispetto agli standard delle passate stagioni. La squadra gigliata infatti, nelle sole partite di campionato giocate tra le mura di casa, ha collezionato 9 vittorie, 3 pareggi e 7 sconfitte. Un'annata che al di là dell'epica cavalcata Champions conclusasi proprio a Firenze col Bayern è stata avara di emozioni e ancor più di punti.
Una dovuta distinzione tra la precedente gestione tecnica di Prandelli nella prima metà dell'anno e quella attuale di Sinisa Mihajlovic si rende quantomai necessaria. Se l'ultima Fiorentina di mister Prandelli, da gennaio a maggio 2010, tra presidenti dimissionari e voci di mercato incessanti mise a referto in campionato soltanto 14 punti su 11 incontri giocati, con 4 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte, quella odierna guidata da Mihajlovic, con 5 vittorie, 1 pareggio e 2 sconfitte all'attivo in 8 confronti casalinghi, risulta essere di gran lunga più confortante almeno in termini di punteggio.
Nonostante i tanti infortuni e gli episodi contestabili la Viola del tecnico serbo sembra aver riacquistato quella continuità di risultati che da ormai un'anno mancava al "Franchi". Contando anche le vittorie in Coppa Italia con Empoli e Reggina, la Fiorentina nelle ultime apparizioni interne con Bari, Chievo, Cesena e Cagliari ha ottenuto sei successi consecutivi, riabilitando così il Franchi a fortino inespungnabile quale marchio di fabbrica inconfondibile, dopo che nell'arco dell'anno pareva essere stato messo in discussione.
Un dato, quest'ultimo, imprescindibile se si pensa a quanto la fortuna della storia gigliata si erga sul sostegno dei propri tifosi e la bontà del proprio terreno di gioco. Ancor più se lo si vede in prospettiva della prossima annata e della necessità impellente di risalire una classifica ancora poco confortante e lontana dagli obiettivi più volte dichiarati.