BARAK, Oltre la banalità: uomo prima che calciatore
Antonin Barak è arrivato a Firenze l'estate scorsa. Ha firmato dopo il passaggio del turno in Conference contro il Twente, come un'arma in più da aggiungere all'arco di Italiano in vista di una stagione piena di ambizioni ma anche complessa per le tante partite che dovevano essere affrontate. Dopo 46 gare ufficiali giocate dai viola, la Fiorentina è ancora in piedi in tutte le competizioni e lui, come i suoi compagni, crede fortemente alla possibilità di giocare due finali e di raggiungere l'Europa anche tramite la Serie A.
Nella lunga intervista rilasciata a TMW però, oltre a parlare di calcio come è giusto che sia in una chiacchierata con un calciatore, Barak si è dimostrato prima di tutto un uomo con la testa sulle spalle, con le idee chiare e non solo sulla sua carriera ma anche su tanti altri temi. È stata una sorpresa la possibilità di parlare apertamente con lui anche di temi come il coming out dell'amico Jakub Jankto o come l'inizio della sua carriera condizionato dalle malelingue legate alla presenza in panchina di suo padre.
Un'intervista non banale che ha mostrato anche il carattere di un giocatore che è un leader per natura. Che vive il calcio "come un divertimento" e con la serenità di chi ha attraversato anche momenti brutti. Momenti che lo hanno poi aiutato a vedere tutto con occhi diversi, maturi, di chi può trasmettere anche i compagni il senso di scendere su un terreno di gioco.
Un uomo che tiene alle sue prestazioni prima ancora che alla sua immagine. Non schivo, ma rispettoso della propria vita e di quella degli altri. Barak è chiaramente uno dei colpi più interessanti dell'era Commisso e non solo per le sue qualità in campo. Proprio sulle qualità umane si costruiscono i potenziali successi di questa squadra è uno dei grandi protagonisti in tal senso.
Viva i giocatori che hanno qualcosa da dire e viva anche il nuovo trend che la Fiorentina ha deciso di mettere in pratica facendo parlare i protagonisti quasi quotidianamente. Raccontare questa Fiorentina che sta gettando il cuore oltre l'ostacolo passa anche dai suoi protagonisti: uomini prima che calciatori, proprio come Barak.