ZAMPARINI, Diritti collettivi come in Inghilterra
"Cosa dico ad Aurelio De Laurentis? Tu vuò fa l'americano". Maurizio Zamparini sceglie Renato Carosone e l'ironia per commentare la proposta lanciata domenica dal presidente del Napoli di una Serie A in stile Nba, senza retrocessioni. Zamparini, patron del Palermo, interpellato da Apcom ha respinto l'ipotesi di un campionato 'chiuso' ammettendo comunque la necessità di modifiche all'impianto della Lega Calcio per una maggiore competitività. "Per proporre un altro calcio bisogna essere americani", ha detto Zamparini, "ma sicuramente va cambiato qualcosa, ispirandosi alla Francia, alla Germania e all'Inghilterra. Il campionato chiuso è una sciocchezza". Secondo il presidente rosanero la Serie A necessita di "una ditribuzione diversa dei diritti collettivi": "Dobbiamo fare come in Inghilterra", ha affermato Zamparini, "dividendo in parti uguali il 50% della torta e poi ripartendo un 25% in base alla classifica e l'altro 25% in base al bacino di utenza".
In fatto di proposte ispirate al sistema americano Zamparini respinge anche l'idea di un tetto salariale: "E' impossibile", ha sentenziato, "perché siamo in un mercato libero". Secondo il presidente del Palermo l'unica soluzione per rimediare alla prevedibilità del campionato di Serie A è quindi una diversa ripartizione degli incassi della lega, perché "comunque i club più forti prenderanno sempre i giocatori più forti". Quale, allora, il destino del Palermo? Zamparini è sicuro, il prossimo anno la sua squadra chiuderà il campionato al settimo posto. "La classifica finale corrisponde sempre alla classifica del fatturato. L'anno prossimo per fatturato il Palermo sarà settimo - ha concluso - ed a fine campionato si piazzerà settimo dietro a Inter, Milan, Roma, Juventus, Fiorentina e Lazio".