COMOTTO, Sarò pronto per la Juventus
La prima volta non si scorda mai. Nel caso di Gianluca Comotto, però, meglio fare un'eccezione. "Quando vestii la maglia della Fiorentina per la prima volta, nel 2003, la squadra era nata da poco e né io né Quagliarella in precedenza, ci siamo integrati al meglio. Per me è stato difficile -prosegue l'ex terzino del Torino- perché giocavo fuori ruolo e col tecnico Cavasin non avevo un grande feeling. Per questo mi sento uno dei nuovi, mi sembra un vero e proprio esordio in maglia viola. Con la Fiorentina inizio una nuova parte della mia carriera". Da Firenze, per la verità, Comotto non sarebbe voluto partire. "Me ne sono pentito, ma in estate ho fatto di tutto per tornare". Grazie a lui e grazie a Pantaleo Corvino, dunque, per il quale il terzino di Ivrea ha parole speciali. "Gli dissi di no quando era il ds del Lecce, ma una sua chiamata non si può rifiutare due volte. E' una persona speciale ed è il primo che voglio ringraziare per questa opportunità". E poi Prandelli, con il quale Comotto dichiara di sentire già molte affinità. "Il suo modulo esalta le mie caratteristiche, sono convinto che con lui farò il salto di qualità definitivo".
Sorprese dopo la prima parte del ritiro? Comotto ha le idee ben chiare e fa un nome preciso. "Osvaldo mi ha sorpreso, in queste settimane è quello che ha fatto meglio di tutti. E' giovane, sono sicuro che diventerà un grande giocatore". Uno sguardo anche alle proprie condizioni fisiche. "Sto bene, ho reagito in maniera positiva all'amichevole giocata contro la Primavera. E' stato un test importante, considerato che mi sono operato solo quattro mesi fa. Per il mio recupero -sottolinea l'ex giocatore granata- devo ringraziare in particolar modo il professor Mariani e lo staff viola che in questi giorni ha fatto quasi dei miracoli per riportarmi in forma".
Comotto non sarà della gara contro lo Slavia Praga, visto che Prandelli non lo ha inserito nella lista Uefa per recuperare la forma in vista della ripresa del campionato. "E li ci sarà Fiorentina-Juventus. Una gara particolare per me. Voglio esserci, a tutti i costi". L'esperienza granata? "Resterò sempre legato alla città ed ai tifosi. E' una mentalità particolare, ho vissuto il vero "cuore Toro". Della società, però, preferisco non parlare, dico solo che non tutti possono permettersi di camminare a testa alta".