OCCHI PUNTATI SU... "PAZZINI - MUTU, profumo d'intesa."

Si sono annusati per lungo tempo poi, per incanto, sembra sbocciato l'amore (calcistico s'intende). Certo, aspettiamo ulteriori conferme, però la posizione più accentrata del rumeno sembra funzionare (e Pasqual ringrazia). Chi vivrà vedrà...
22.10.2007 01:56 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

La Fiorentina vince, anzi stravince il terzo derby toscano su tre fin qui disputati (fra l’altro con la stuzzicante regola dei tre gol rifilati ad Empoli, Livorno e, appunto, Siena), ma se permettete questa non è la più bella notizia della giornata. La Fiorentina è terza in classifica (è stata seconda fino alle 22.15 di ieri sera) a soli 4 punti dall’Inter capoclassifica, sopra alla Roma e col Milan alla distanza siderale, dopo sole otto partite, di 6 punti. Ma neanche questa è la più bella notizia della giornata. Giampaolo Pazzini si è finalmente sbloccato (parole testuali del ragazzo in sala stampa, nessuna enfasi giornalistica quindi), e lo ha fatto a suo modo realizzando un gol d’autore in semirovesciata, esibendo una coordinazione ed una precisione invidiabile. Ci stiamo avvicinando; questa è quasi la notizia più bella della giornata. Adrian Mutu e Giampaolo Pazzini si sono scambiati il pallone per ben 6 volte durante la partita con la perla dell’assist (di tacco!) del “Pazzo” per il rumeno, che ha dato il via al secondo gol della partita (sesto personale in campionato). Questa è la bella notizia della giornata. Aggiungiamo la posizione (finalmente) più accentrata di Mutu che in un colpo solo ha supportato maggiormente Pazzini, ed ha liberato Pasqual il quale, non a caso, ha disputato la miglior partita della sua stagione.

Ieri Pazzini è sembrato un altro giocatore rispetto alle ultime prestazioni, e forse i motivi vanno ricercati nella giusta mistura fra un senso di colpa latente (lo ha detto lui stesso “Contro la Juventus ho sbagliato partita e mi ero un po’ demoralizzato”) e una condizione fisica accettabile, arrivata in ritardo a causa dell’Europeo Under 21, per il quale Giampaolo si è aggregato al resto della squadra solo nella seconda settimana di Castelrotto. Vogliamo anche credere (un po’ romanticamente) che Luca Toni abbia realizzato l’ultimo gol in maglia viola spronando Pazzini dal ritiro di Coverciano (ricordate? “Giampaolo fino ad ora ha vissuto nella bambagia, qualche critica gli farà bene”). Insomma, facendo la sommatoria di tutte le variabili, questo Pazzini ha tutti i titoli per fare il titolare nella Fiorentina, da stasera fra le principali candidate alla qualificazione in Champions League. Adrian Mutu, da parte sua, non sbaglia partita, è probabilmente all’apice della propria carriera ed in settimana ha giurato amore eterno per la causa viola. Nel derby contro il Siena è riuscito a mettere in pratica tutti i dettami tecnici imposti da Prandelli, e si è “sacrificato” più di altre volte in aiuto di Pazzini. Il risultato è stato sorprendente: la squadra ha giocato sovente di prima, la palla ha cominciato a girare con velocità e precisione e tatticamente si è riproposto lo schieramento che prevede due punte (ci spiace, ma quello di ieri non era un 4-3-3, bensì un 4-4-2 con Semioli largo a metà fra il centrocampo e l’attacco) e Pasqual libero di scorazzare sulla fascia di competenza (6 cross in mezzo all’area per l’ex aretino). A completamento di tutto questo abbiamo contato ben sei occasioni nelle quali Pazzini e Mutu si sono cercati, con la sublimazione di quell’assist prodigioso per il secondo gol viola. I numeri del resto parlano chiaro: nonostante lo spostamento centrale Mutu ha comunque giocato 62 palloni con un 79% di giocate positive; i tiri totali in porta sono stati tre, con un gol. Pazzini ha invece giocato 28 palloni (73% di positività) con tre conclusioni verso la porta e 4 falli subiti, sinonimo di combattività e solita dedizione alla causa. Insomma, le fortune viola di questa stagione passano attraverso l’intesa fra questi due giocatori, da affinare certo, ma che fino a ieri sembrava lontana dal venire.

Profumo d’intesa abbiamo titolato perché per ora, si è sparso l’alone senza ancora garantire una base duratura. L’importante, comunque, era cominciare e chi ben comincia…