"OCCHI PUNTATI SU", Mario Alberto Santana ed un albero di Natale tutto viola
Troppo bella per essere vera. E' stato questo il primo pensiero, al 90' di Palermo-Fiorentina, sorpresi ed estasiati da una prestazione praticamente perfetta della squadra viola. Non sembri un iperbole gratuita, magari dettata da un'euforia estemporanea, bensì una costatazione ragionata che attinge le motivazioni da un'innovazione tattica assolutamente inedita. Stiamo parlando del modulo ad albero di Natale adottato da Prandelli con Santana nel ruolo di rifinitore. Ma andiamo con ordine. Nell'undici iniziale non c'è Felipe Melo. Prandelli stesso, nella consueta sala stampa della vigilia, lo aveva detto: "Il brasiliano accusa dolore ai flessori, verrà con noi ma non so se potrò utilizzarlo". Scelta saggia quella di tenerlo fuori da parte del mister viola, anche perchè Felipe era stato (fatta eccezione per gli stacanovisti per antonomasia Frey e Gilardino) il giocatore più utilizzato da Prandelli fra coppa e campionato. Dentro Marco Donadel per un centrocampo a tre più muscolare con Montolivo unica concessione alla fantasia. In avanti sembrava tutto scontato, modulo 4-3-3 con Santana a destra, Mutu a sinistra e Gilardino al centro.
Pronti via e la novità balza subito agli occhi. L'esterno argentino svaria (apparentemente) a suo piacimento, ora a destra, ora a sinistra, ora al centro dietro alla prima punta e non a caso il primo gol nasce da un cross di Mario (fra l'altro effettuato col sinistro) non dalla sua classica fascia di competenza bensì da quella opposta. Non solo. Adrian Mutu, apparso fin dai primi minuti la naturale ed evoluta prosecuzione del "fenomeno" di Monaco, si accentra con continuità a volte affiancando Gilardino, altre scambiandosi con Santana stesso. Qualcuno spiritosamente potrà dire che siamo fuori stagione ma questo è il modulo cosiddetto ad albero di Natale. Un 4-3-2-1 con due rifinitori dietro l'unica punta affiancati dagli inserimenti dei due esterni difensivi (Vargas e Comotto) e sorretti dai tre centrocampisti dei quali uno a turno andava a prendere il giocatore avversario che si inseriva tra le linee (nella fattispecie Simplicio e Bresciano). Ma torniamo al vero deus ex-machina della vittoria viola perchè se a Santana è mancato l'assolo vincente (leggi il gol personale), la sua direzione d'orchestra è stata pressochè impeccabile. Raramente abbiamo visto Mario Alberto così in palla fisicamente (era lui il primo ad andare a pressare il metronomo rosanero Liverani), mai stucchevole nel dribbling, rapido e veloce nel far ripartire l'azione. Come nell'occasione del secondo gol viola (il primo di Mutu) quando ha innescato Gilardino che, al buio (quando si dice "giocare a memoria"), ha servito al centro il romeno, puntuale all'appuntamento e nel freddare il portiere Amelia proteso in uscita.
Il modulo ad albero di Natale è in realtà il modulo sognato da Prandelli ormai da due anni, da quando cioè il tecnico di Orzinuovi aveva deciso di rinunciare al regista per infoltire il centrocampo e liberare la fantasia dei tre là davanti. Poi, circostanze fortuite come infortuni, la scarsa condizione di qualche elemento ed il rendimento elevatissimo di Liverani, lo avevano indotto a tornare sui suoi passi, rivolgendosi al 4-3-3 o in alternativa al "rombo" (soluzione adottata quest'anno a Lione e, ahimè, a Roma contro la Lazio). Ultima citazione per Vargas e Comotto. I due terzini hanno beneficiato degli spazi lasciati liberi dagli spostamenti centrali di Mutu e Santana. Il peruviano è apparso ancora timoroso ma, allo stesso tempo, più sicuro e meno frenetico. Mancano ancora le sue discese, la conquista della linea di fondo e noi stessi, pur non avendogli mai risparmiato le critiche, lo attendiamo fiduciosi. Comotto da parte sua si è proposto con continuità, conquistando calci d'angolo in serie e suggerendo il raddoppio personale di Mutu con un cross radente dalla destra. Insomma, da Palermo torna una Fiorentina vincente e sopratutto beneaugurante per i prossimi impegni che, in 10 giorni si chiamano Inter e Bayern in casa e Siena fuori. La Fiorentina ci arriva nel suo momento migliore, dopo quattro vittorie consecutive in campionato e potendo brandire il capocannoniere solitario del torneo. Meglio di così...