"OCCHI PUNTATI SU...", La Top Ten dell'Hit - Parade viola. Da Prandelli a Osvaldo

19.05.2008 02:16 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Un tempo, neanche troppo lontano, nell’etere nazionale il venerdì all’ora di pranzo, troneggiava l’Hit Parade di Lelio Luttazzi. Era la classifica delle dieci canzoni più vendute e gettonate nei vari Juke-box che coloravano i bar ed i circoli dell’italico stivale. Per i più giovani diciamo che Lelio Luttazzi è stato tutto ciò che faceva spettacolo, musicista, compositore, autore, presentatore e raggiunse l’apice della notorietà proprio con questo programma che ha fatto la storia della radiofonia italiana. In cima a quest’Hit – parade c’era la “canzone regina”, la più venduta, la più ascoltata, la più gettonata. Trasponendo il tutto ai giorni nostri in chiave viola, con un esercizio di fantasia (lo ammettiamo) estemporaneo e un po’ ardimentoso, immaginiamo nove personaggi che durante questa stagione hanno composto il mosaico dell’impresa viola e sopra a tutti il personaggio “regina”, anzi, il vero o proprio re, l’incontrastato deus ex-machina del tanto sbandierato progetto Fiorentina.

 

1° posizione - Cesare Prandelli: arriva a Firenze nell’estate 2005, è il primo allenatore fortemente voluto da Diego della Valle ed in soli tre anni diventa il punto di riferimento imprescindibile di tutta la Firenze viola. Il mister è allo stesso tempo, padre, fratello maggiore, maestro e confessore, la spalla su cui piangere e la leva con cui sollevare il mondo, il presente ed il futuro…in una parola è TUTTO per Firenze e la Fiorentina. La qualificazione alla Champions League è in gran parte merito suo, Firenze è ormai casa sua e le sirene milanesi suoneranno a vuoto ancora per lungo tempo.

 

2° posizione - Diego ed Andrea Della Valle: qualcuno dirà che non sono tifosi viola, qualcun altro che in tempi recenti Diego ha fatto parte del consiglio d’amministrazione dell’Inter, altri ancora che hanno preso la Fiorentina a zero euro aspettando il fallimento di Cecchi Gori, gli ultimi rimproverano agli imprenditori marchigiani di non investire abbastanza in un progetto che ha dato loro grande visibilità e quella notorietà che indirettamente ha fatto lievitare in maniera esponenziale il fatturato delle loro aziende. Noi semplicemente chiosiamo dicendo che siamo orgogliosi di avere una proprietà che ha restituito dignità a tutta la città di Firenze, issandola ad esempio mondiale di civiltà e lealtà sportiva. Il resto sono chiacchere e come tali le porta via il vento.

 

3° posizione – La tifoseria viola: parli di civiltà e non si può non citare il tifo viola che ha ormai tracciato un solco indelebile nel quale si muove leggero e libero da collusioni di ogni tipo, fungendo da esempio per tutte le altre tifoserie europee, e spingendo (è storia di tre giorni fa) un leader carismatico come Martin Jorgensen a dichiararsi orgoglioso di essere rappresentato nel mondo da una tifoseria simile.

 

4° posizione – Pantaleo Corvino: l’immagine più bella è l’abbraccio in panchina con Cesare Prandelli al momento del gol qualificazione di Osvaldo. Sotterrata la (presunta?) ascia di guerra con il mister viola, è ora di costruire una grande Fiorentina che regga l’urto della massima competizione europea. Melo, Jovetic, Barzagli, Comotto e (forse) Vargas non possono e non devono bastare, ma questo Pantaleo lo sa meglio di chiunque altro.

 

5° posizione – Adrian Mutu: finale strano per il “fenomeno”, appiedato dal giudice sportivo per le ultime due partite ma protagonista nelle altre 36 con 17 reti, 4 rigori procurati ed una serie di giocate e di assist inenarrabili. Ah, dimenticavamo…anche 6 gol in coppa uefa. Può bastare?

 

6° posizione - Il cammino in Coppa Uefa: un sogno svanito in una tiepida serata fiorentina quando due “vecchietti” come Liverani e Bobo Vieri mandano in fumo 8 mesi di duro lavoro calciando alle stelle due rigori decisivi. Ne è valsa la pena comunque anche se ciò ha significato fino all’ultimo soffrire per qualificarsi in Champions League (lo aveva detto Prandelli, lo sforzo per andare avanti in Uefa ci toglierà 4/5 punti al campionato). I vantaggi sono evidenti: visibilità, esperienza internazionale, crescita per le seconde linee sottoutilizzate in campionato e punti indispensabili nel ranking mondiale che, non a caso, fanno della Fiorentina una delle teste di serie nella prossima Champions League.

 

7° posizione – Gamberini e Montolivo: le speranze non sono molte ma sono gli unici viola con possibilità azzurre. E se per Gamberini queste sono veramente ridotte al lumicino, per “Montolo” se non sarà europeo con la nazionale maggiore saranno Olimpiadi di Pechino con l’Olimpica di Casiraghi. Non ci si può lamentare…

 

8° posizione – Osvaldo: Per la serie, massimo risultato col minimo sforzo. E' vero, non si è visto molto, solo 13 presenze per 629 minuti giocati. Ma lo score è sconvolgente: 5 gol, uno ogni 120 minuti, più uno in coppa Uefa decisivo contro l’AEK di Atene. Di questi 5 gol uno è quello storico del 2 marzo a Torino contro la Juventus e l’altro, sempre realizzato a Torino sponda granata, decisivo per l’ingresso in Champions League. In attesa di una maggiore continuità, ringraziamo l’italo argentino che esulta con la mitraglia di Batistuta.

 

9° posizione – Giampaolo Pazzini: sembrerà un controsenso ma noi, per stima, simpatia e comprensione umana, vogliamo premiare anche il talento di Pescia. Annata controversa la sua, di grande sacrificio e di poche soddisfazioni, trascorsa costantemente spalle alla porta. 9 gol in campionato (su 30 presenze), nessuno in Europa, tre in coppa Italia. Numeri apparentemente impietosi, ai quali però rispondiamo dando ancora fiducia al “pazzo”, magari sperando di non vederlo più da solo, abbandonato a se stesso, unica punta al centro dell’attacco viola.

 

10° posizione – I giornalisti fiorentini: odiati, vituperati, vilipesi, ormai protagonisti in negativo di tante trasmissioni che parlano di Fiorentina. Ci permettiamo una difesa della categoria rivelando un segreto che è quello di Pulcinella. Al 99% (compreso il sottoscritto) sono tifosi viola, e stasera, ne siamo certi, molti di loro erano allo stadio a saltare e gioire insieme a quest’immenso e commovente popolo viola.