"OCCHI PUNTATI SU..." Vargas, la locomotiva
Il nomignolo di "locomotiva" ci è venuto in mente ad inizio ripresa. Fino ad allora Juan Manuel Vargas aveva recitato il solito copione di queste prime giornate di campionato: presenza costante sulla fascia sinistra, qualche cross tagliato (vera e propria manna per gli attaccanti) due-tre tiri sparati alti, buoni per giocare a rugby. Niente a che vedere con quella sensazione di potenza, di forza d'urto, di capacità di trascinarsi dietro tutto e tutti, che spesso ci ha regalato in passato. Niente a che vedere, insomma, con il Vargas della prima parte della scorsa stagione nella quale dove passava... difficilmente ricresceva l'erba. "Dicesi locomotiva quel veicolo ferroviario fornito di un gruppo motore adibito al traino dei convogli". Così recita il dizionario e così ci è sembrato Vargas: una locomotiva. Non un fulmine di guerra, non un velocista, bensì il peruviano raffigura l'immagine di un motore costante, dotato di grande forza e grande resistenza, che avanza con passo regolare e non si ferma finchè non ha raggiunto l'obiettivo finale.
C'era un tempo "pendolino" Cafù. Ma il brasiliano, che si faceva preferire per tecnica e leggerezza, non aveva la potenza di Juan Manuel. C'era un tempo il ciclista Learco Guerra che portava come nessun altro questo romantico soprannome. C'è, ai giorni d'oggi, Fabian Cancellara, ciclista elvetico pluridecorato, anch'esso francobollato con l'epiteto de "La Locomotiva". Il paragone però (concedetecelo) non regge: troppo più adatto il ciclismo come sport di fatica, di sofferenza, che vive e si nutre di passioni e sommovimenti nazional-popolari. Il calcio è diverso, il calcio è forza fisica ma anche capacità tecnica. E' potenza muscolare ma anche leggiadria ed agilità. E' corsa, velocità, ma anche agonismo, cattiveria (di quella sana). Ecco, Vargas racchiude dentro di se tutte queste caratteristiche. Vargas è forte ma ha anche un piede caldo (vedere i due assist forniti oggi a Gilardino). Vargas è potente ma anche agile nel muoversi, nel divincolarsi dalla marcatura avversaria (leggiadro? No, su quello chiediamo scusa...) Vargas, infine, corre bene, è veloce, ma allo stesso tempo non perde un contrasto, combatte fino alla fine. Attenzione però... stiamo parlando di questo Vargas. Quello che abbiamo visto contro il Parma ed in parte contro il Genoa. Il Vargas che si mette la squadra sulle spalle, che dice ai compagni... "Date la palla a me, che ai cross e agli assist ci penso io" (detto, fatto! Uno col Genoa, un altro con il Parma...) Un Vargas, aggiungiamo, che si deve confermare nelle prossime partite. Questo Vargas (che noi ribattezziamo ufficialmente... "La Locomotiva") è imprescindibile, indispensabile, irrinunciabile per la Fiorentina. L'altro... lo diamo volentieri al Real Madrid.