"OCCHI PUNTATI SU..." Pasqual e San Gennaro
Un albero di Natale nel giorno di Pasqual. La battuta è fin troppo scontata, e di questo ce ne scusiamo. Molto meno scontata la scelta di Mihajlovic di inaugurare l'ennesimo cambio di modulo (per i puristi del tema potrebbe essere stato un 4-3-3, piuttosto che un 4-4-1-1, o addirittura un 4-1-4-1) e addirittura impossibile da prevedere la resurrezione di Pasqual. Partiamo proprio da lui ed allora diciamo (altra battuta scontata...) "meno male che ci ha pensato San Gennaro". Solo così si può spiegare la prestazione del terzino padovano, autentico crack nel suo primo anno di Fiorentina (il 2005-2006, 11 assist a Luca Toni e la convocazione in nazionale), altrettanto autentico flop nei 4 anni seguenti. Fino alla prima parte di questo campionato dove Manuel era diventato una specie di barzelletta. Come dite? Manca la controprova? Un miracolo non fa primavera? Tutto vero, tutto giusto, ma permetteteci di celebrare la rinascita di un giocatore che ormai, per la causa viola, sembrava definitivamente perduto. Pronti via ed a turno, prima Maggio (ex viola col dente avvelenato), poi Lavezzi si catapultavano sulla quella che per i partenopei era la fascia destra (la sinistra per i viola). Del resto la casistica parlava chiaro: più del 60% dei gol subiti dalla Fiorentina venivano da quella parte, non ultimi i gol di Di Vaio a Bologna (colpo di testa su cross di Casarini proprio dalla sinistra) e di Diamanti al "Franchi" contro il Brescia, con un tiro scoccato da quella zolla deviato (guarda caso) dallo stesso Pasqual. Insomma, sulla mancina viola si trovavano metri di autostrada ed una resistenza difensiva per certi versi inesistente. A Napoli no, a Napoli è stato diverso: sarà stato il centrocampo a tre (ma anche Prandelli, qualte volte lo ha fatto almeno fino a due anni fa?), sarà stato Donadel spostato sulla sua fascia, sarà stata la giornataccia di Lavezzi e compagni, fatto sta che Pasqual è sembrato un difensore esperto e navigato, bravo nel chiudere e ripartire, preciso nell'anticipo, cattivo quanto basta. Addirittura avveduto tatticamente nelle diagonali difensive, preciso negli inserimenti offensivi e puntuale nel cross. Peccato che Santana abbia lisciato l'assist di Manuel, effettuato col piede caldo, quello che 5 anni fa fece innamorare Prandelli e Marcello Lippi, non a caso gli ultimi due CT della nazionale azzurra. Vediamo, aspettiamo verifichiamo, comproviamo, ma il Pasqual di stasera potrebbe anche cambiare gli equilibri del mercato viola.
Da Pasqual alla novità del modulo il passo è breve. Alzi la mano chi ha capito perchè Mihajlovic abbia insistito così tanto nel 4-2-3-1, o meglio...nei due centrocampisti, a maggior ragione se questi non sono incontristi, bensì Montolivo e D'Agostino, due ragionatori, due simil-registi, poco avvezzi a difendere ed allo stesso tempo portati a proporre. Il 4-2-3-1 ha bisogno di due esterni alti che siano quasi degli attaccanti aggiunti, e nè Santana, nè Ljajic, nè Marchionni e nemmeno Vargas (forse un pò Cerci...) lo sono. E allora, perchè continuare a sbagliare? Considerando anche che il 4-3-3 è da sempre il modulo preferito da Sinisa Mihajlovic? Forse perchè Montolivo non vuol giocare esterno di centrocampo? (destra, sinistra, non importa...) Montolivo si adatta, canta e porta la Croce, rimanderà a tempi migliori l'imitazione dell'idolo Gerrard. Che dire, poi, di D'Agostino... Una vita da vertice basso, la nazionale, le candidature per Juventus e Real Madrid, ed ora messo in linea con "Montolo" senza spazio, senza metri da utilizzare, senza margini di manovra... Il centrocampo a tre dunque, l'uovo di colombo, la quadratura del cerchio, la rinascita, la ripartenza, l'inizio di una nuova era. Non ci accusate di enfatizzare troppo la situazione: Gilardino ha detto che la Fiorentina disputerà un grande girone di ritorno, e allora appelliamoci a San Gennaro. Chissà che, oltre a far resucitare Pasqual e benedire il terzo scudetto del Napoli, non trovi anche il tempo per spingere la Fiorentina in Europa... San Gennà, facci la grazia!!!