MUTU IL FENOMENO, E FIRENZE GODE
Ancora lui, sempre lui, fortissimamente lui. Adrian Mutu, il fenomeno. E Firenze gode. Anche ieri, del resto, il numero dieci viola ha fatto di tutto e di più mettendo in campo l’ennesima prova da fuoriclasse decisivo. Ha preso la mira, Mutu, dopo più di un’ora di gioco, e quando è arrivato a portata di tiro ha infilzato Polito e tutto il Catania con una bordata che è roba da spot per il calcio. Fino a quel momento, la consueta gara di un tono sopra tutti gli altri. Invenzioni, dribbling, verticalizzazioni. E, come sempre, la sensazione che ogni volta che il pallone finisce tra i suoi beneamati piedi, possa accadere di tutto.
Non ce ne vogliano, dunque, i giocatori del Catania se la polemica finale per le “giochesse eccessive” ci colpisce il giusto. E soprattutto se non condividiamo le tesi espresse sul campione rumeno. Se è per quello, noi fiorentini, abbiamo anche ricevuto l’invito al silenzio dal signor Mutu. Ma che calciatore... Forse, ci permettiamo di pensare, sarebbe stato meglio ammettere l’evidente superiorità (il grande Brera forse avrebbe tirato in ballo il britannico “inferiority complex”) e sorvolare su quelle movenze, quasi più da giardinetto e panchine che non da stadio e Serie A, che hanno fatto saltare i nervi a Baiocco e compagnia.
Mutu guida la Fiorentina partita dopo la partita. La spinge in avanti, la difende quando c’è da soffrire, infine sfianca gli avversari a suon di possesso palla. Ancora una volta, coadiuvato da un Pazzini sempre più fondamentale e da un Kuzmanovic stellare, il fenomeno ha guidato i viola lungo altri tre punti pesantissimi nella corsa al quarto posto. Ricacciando i diavoli del Milan alla fredda temperatura del meno tre. E giovedì, probabilmente, si ripeterà in Coppa Uefa. Ed è francamente una gran bella certezza, oltre che un gran bel vedere.