CARRUS, Le prime parole del neo-rossoblu
Davide Carrus, appena acquistato dal Bari, si è presentato poco fa al suo nuovo pubblico.
“Posso giocare in diversi ruoli a centrocampo: a Bari nell’ultimo anno ho fatto il regista basso davanti alla difesa ma nei precedenti due giocavo da interno sinistro. Spetterà al mister assegnarmi i compiti che crederà, osservandomi durante gli allenamenti e le partitelle: da parte mia, non c’è nessun problema”.
Negli ultimi anni il pubblico rossoblù ha incassato grosse amarezze. Perché tu hai scelto di venire a Bologna?
“Il Bologna è una società molto importante, ha alle spalle un passato glorioso e per un calciatore rappresenta una piazza prestigiosa: per chiunque, riuscire a vestire questa maglia è un passo importante. Se negli ultimi tempi gli eventi hanno portato ad un calo di entusiasmo nel pubblico, dobbiamo essere bravi noi a riuscire a recuperare l’attenzione e l’affetto della gente”.
Sei un centrocampista con il bel vizio del gol.
“Negli ultimi tre anni ho messo a segno diciotto gol: ho battuto anche qualche rigore, ma sicuramente aver segnato tanto dà quel qualcosa in più a livello personale ed è stato soprattutto di grande aiuto alla squadra, perché nell’arco del campionato ha il suo peso”.
Il tuo obiettivo è ripetere le tue ultime ottime stagioni?
“Sicuramente il mio obiettivo principale è quello: disputare un ottimo campionato, magari sperando che si vada su. Questa squadra già l’anno scorso aveva elementi straordinari, giocatori di grande qualità: la speranza è di fare un campionato di ottimo livello”.
Il tuo debutto in Serie A è stato con il Bologna.
“Sì, ho esordito in A contro il Bologna al “Dall’Ara”: giocavo nel Cagliari e perdemmo 1-0. Fu comunque una bella soddisfazione per me, al di là del risultato. In un certo senso, Bologna è nel mio destino”.
Hai sottoscritto un contratto triennale.
“La società è venuta incontro alle mie esigenze: ho visto molta voglia di chiudere questo affare e per me è stata una cosa importante che da subito mi ha invogliato a venire qui a Bologna”.
Hai mai temuto che la trattativa non andasse in porto?
“Fino quando non c’è stato l’accordo tra le società, la mia situazione era sempre in bilico: da un giorno all’altro le cose potevano cambiare. Una volta sistemate le cose, è stato più facile trovare l’accordo. Il mio procuratore si stava muovendo in varie direzioni, ma di contatti diretti con altre società non ne ho avuti”.
Cosa pensi di portare al Bologna?
“Porterò sicuramente entusiasmo, voglia far bene e di mettermi in mostra, poi dirà il campo quale peso avrà il mio contributo alla squadra”.
C’è un giocatore a cui ti ispiri?
“Ho sempre apprezzato Zola, che per noi sardi è un esempio in campo e fuori dal campo. Oltre ad essere stato un grandissimo calciatore, per noi sardi è un modello da imitare come persona”.
Cosa ti piace fare, fuori dal campo?
“Stare con mia moglie, con cui sono sposato da un anno, viaggiare, conoscere i posti dove vado. Conosco già l’Emilia avendo giocato a Ferrara e Modena: ora ho la possibilità di conoscere meglio Bologna”.