DIFENSORI, In Europa si compra meglio
Il mercato italiano impazza e la merce più rara per le big sembrano essere i difensori: Inter, Milan, Roma e Juventus (in rigoroso ordine di classifica) cercano, chi più chi meno, un centrale da inserire in rosa per rinforzare pacchetti ormai divenuti anziani come quello dei nerazzurri, da rinfrescare in vista di partenze come quello giallorosso, o semplicemente inaffidabile come quello delle due rimanenti. La trappola in cui i direttori sportivi di casa nostra non devono cadere però, è quella di abboccare al mercato interno della Serie A, che come sempre fa impennare i prezzi anche di giocatori non propriamente destinati ad una carriera di fenomeno: se anche il numero 1 dello Stivale, Pantaleo Corvino, finisce per acquistare l'eterna promessa (non mantenuta) Felipe per quasi 10 milioni, il rischio è concreto. L'Inter ha già bloccato Andrea Ranocchia dal Genoa, per 15 milioni di euro, un'operazione sponsorizzata mediaticamente come un affare: a mia modesta opinione, si tratta di un'autentica follia e non per discutere le qualità interessanti del ragazzo. Ad Arezzo, qualche stagione fa, pensavano di aver trovato un predestinato, ma furono gli infortuni a frenare gli entusiasmi: oggi, a 22 anni, la cartella clinica è composta già da diverse pagine e 30 miliardi delle vecchie lire rappresentano un investimento che forse solo l'Inter, che non ha problemi di bilancio, avrebbe potuto affrontare con una tale leggerezza. Sulla stessa lunghezza d'onda, il compagno di reparto a Bari, Leonardo Bonucci (22): tutti a riempirsi la bocca per chi ha ben figurato in quest'annata con Ventura, ma in pochi ricordano che il viterbese è uno scuola Inter e nelle precedenti esperienze a Treviso e Pisa, di certo non si pensava si parlasse di un futuro crack. Oggi per Bonucci, Genoa e Bari chiedono un minimo di 5-6 milioni a testa per la metà: insomma quanto il Cagliari valuta Davide Astori, 23enne che tra Pizzighettone e Cremonese non aveva fatto impazzire nessuno. Insomma, la situazione difensori sembra meno rosea di quanto si vuol fare immaginare al tifoso medio, e se l'ItalLippi va in Sudafrica con l'imbarazzante Cannavaro visto a Craven Cottage, beh, le conclusioni vengono da sè: in Europa, il mercato con un po' di ingegno, offre decine di giocatori di vario grado di bravura, esperienza e prezzo, e ci sarà poco da sorprendersi a scoprire che la Serie A si mette in fila anche a campionati ritenuti minori come Eredivisie e Superliga. Del riscatto della Bundesliga ne abbiamo già parlato qualche settimana fa in termini economici, ma tecnicamente in Germania fanno sul serio, se è vero che due dei migliori centrali acquistabili giocano da quelle parti: una gita in Baden-Württemberg per Serdar Tasci, 23enne dello Stoccarda e della Nazionale tedesca. Fino a qualche mese fa, rischiava addirittura di andare in regime di svincolo per giugno, poi lo Stoccarda, che nel match di andata di Champions ha messo in difficoltà non poco il Barça, è riuscito a blindarlo: esperienza ed eleganza sono i suoi punti forti, misurato nel temperamento ma ruvido quanto basta per non farsi calpestare. Di altra prestanza fisica è Neven Subotic (21), serbo/bosniaco/americano del Borussia Dortmund (dove può interessare anche il brasiliano Felipe Santana - 23 - ed il teutonico Hummels - 21 -, sempre per la difesa): Nemanja Vidic ha detto di ritenerlo già più forte di lui oggi, e forse non ha esagerato, perchè Subotic ha le stimmate del campione e sarebbe pronto a guidare una difesa da Champions.
In Bundesliga, occhio a Jerome Boateng (21) dell'Amburgo (colosso che può giocare anche in fascia destra), come ad Howedes (22) dello Schalke o, per chi cercasse un affare a basso costo ed alto rendimento (Fiorentina, Napoli e Sampdoria?), Pedro Geromel (24) del Colonia, Paulista dal passaporto italiano, forse non pronto per una big, ma perfetto per una fascia immediatamente sotto. Certo in Francia, la Ligue 1 non si sottrae ad offrire diverse tipologie di centrali: dalla novità d'esperienza, il parigino del Bordeaux Ciani (25) che si è guadagnato la Nazionale, al sottovalutato Adil Rami (24) del Lille, che ha completato un processo di maturazione che gli ha permesso di attestarsi su livelli piuttosto alti. Per gli amanti del "black power", un giro dal Principato di Monaco può regalare il 21enne Mongongou (il Milan lo segue, ma l'Inghilterra chiama), o il camerunese N'Koulou (19), mentre a Parigi si sta ritrovando la grande speranza per il dopo Thuram, Mamadou Sakho (20): potenziali da sgrezzare, ma ne dovrebbe valere sul serio la pena. Tra Belgio ed Olanda, qualche proposta interessante non manca: se il giovanissimo francese Eliaquim Mangala (19) dello Standard piace da centrale ma forse più da centrocampista, Douglas (22), brasiliano del Twente, sta guidando i Tukkers ad un titolo meritato, risultando come una delle sorprese più piacevoli dell'Eredivisie.In Olanda, vietato dimenticarsi del 22enne Vertonghen (che in seconda linea risulta ancora più solido) dell'Ajax, considerato quanto di buono sta facendo il suo gemello Vermaelen all'Arsenal, o del connazionale Toby Alderweireld (20). E poi, glissando su Spagna ed Inghilterra che storicamente non sono campionati di "esportazione" (ma come piace il 19enne belga Boyata del City, lanciato in prima squadra da Mancini!), la Superliga portoghese: il momento infelice di Porto e Sporting può essere la leva per abbassare i prezzi di Rolando (24, pallino di Corvino) e Daniel Carriço (21), da molti già nominato l'erede di Ricardo Carvalho, ma è il Benfica ad avere la stella più lucente. Non il brasiliano Sidnei (20), grande amico di Pato con cui è cresciuto nelle giovanili dell'Internacional: Jesus lo ha bocciato, cambiando un assetto che lo scorso anno lo vedeva titolare indiscusso con Luisao e David Luiz defilato a sinistra. Già, proprio David Luiz (22) quest'anno si è consacrato come il miglior centrale giovane su cui puntare in Europa: nato nel Vitoria ed emerso nel Sudamericano Sub20 2007, al suo arrivo in Portogallo era stato adattato sulla corsia mancina, dove ben si esprimeva... Poi, su consiglio dello stesso Luiz, il ritorno nel cuore del reparto, in cui si sta segnalando come un crack senza margini d'errore: precisione, classe e carattere per il nuovo discendente di una scuola che si è attestata come la migliore al Mondo. Trent'anni fa, gli italiani producevano portieri (Zoff) e difensori (Baresi) da leggenda: quei preistorici luoghi comuni, nel calcio globale del 2010, sono da mettere da parte anche per i direttori sportivi di casa nostra... Citofonare, in signorili stabili zona San Siro, Milano: "Julio Cesar", "Lucio", "Thiago Silva"...