SORRENTINO, A Firenze per una grande partita

20.02.2009 14:36 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: larena.it
SORRENTINO, A Firenze per una grande partita
FirenzeViola.it

Benvenuti in zona Chievo. Dove tutto è possibile. Dove il miracolo è a portata di mano. Dove la rincorsa finisce. L’anno nuovo ha portato anche questa novità: i ragazzi di Mimmo Di Carlo, abbonati alla rincorsa spesso forzata, sono riusciti in più di un’occasione a rimettere in piedi la partita nei minuti finali. È successo contro Reggina, Lecce, Toro e Catania. Serve per rendere più forte il cuore di chi lotta, serve per tenere accesa la speranza salvezza. Ieri Stefano Sorrentino, portiere abbonato al prodigio, ha mandato in campo il buon senso. “Il Chievo è vivo. Ma adesso lo deve gridare in faccia a ogni avversario”.

Sorrentino siete imbattuti nel 2009. Ma la ‘pareggite’ non aiuta certo a scappare dal fondo classifica.

“Restare imbattuti aumenta l’autostima. Pareggiare cambia di poco le cose. Lo sappiamo anche noi. Ora diventa fondamentale vincere. Servono i colpi”

Quanti? Mancano 14 turni alla fine.

“Sei, sette. Dobbiamo accelerare fino a prendere chi ci sta davanti e non concederci più pause”

Lei pensa positivo?

“Quando non perdi per sette partite di fila vuol dire che hai fatto qualcosa di buono. Io sono convinto che il Chievo abbia imboccato la strada giusta. Ma ora serve una conferma immediata”

C’è chi dice: il Chievo ha perso una grande occasione non battendo in casa Samp, Lecce e Catania. E adesso arrivano le grandi.

“Chi lo dice non sbaglia. Vista la nostra situazione di classifica sarebbe stato importante sfruttare al meglio i turni casalinghi. Ma ormai è andata così. C’è ancora tempo per rimediare. E ricordiamoci che siamo gli stessi di dicembre”

Con questo che cosa vuol dire?

“Che rispetto a due mesi fa la squadra è rimasta pressoché invariata, ma ha saputo invertire la tendenza sul campo. Siamo più attenti, più lucidi, più preparati a tutto. Certo, ci portiamo appresso il pesante fardello dell’andata. Avessimo pareggiato qualche partita in più, ora potremmo analizzare la nostra situazione con un pizzico di ottimismo in più”

Se non altro avete inventato la ‘zona Chievo’.

“Non è solo una consolazione, ma un potenziale punto di forza. I gol che arrivano spesso nei minuti finali della gara evidenziano come la squadra sappia spingere e soffrire fino all’ultimo istante. Da tempo approcciamo la partita nella giusta maniera. Quando veniamo colpiti non ci afflosciamo. Anzi, puntuale arriva la reazione che spesso produce qualcosa di significativo. Lo considero un segnale di speranza. Va detto anche che sarebbe bello rincorrere meno e portare a casa più punti”

Quaranta punti. È questa la soglia salvezza?

“Penso possa bastare anche qualche punto in meno. Ma è meglio non farsi illusioni”

Il pari ottenuto nel finale con il Catania ha detto due cose: il Chievo non muore mai, ma resta un’incompiuta.

“…Ma non muore mai. E adesso dovrà maturare ancora di più. Magari a Firenze”

Sogna il colpaccio?

“Per restare in A dovremo fare cose buone e cose eccezionali. Contro la Fiorentina servirà una grande prestazione”

Rispetto alla gare dall’andata che cosa è cambiato?

“Tante cose, a partire dall’allenatore. E poi quella fu una partita strana. Condizionata da un gol ‘stupido’. Ci complicammo la vita da soli anche se la Fiorentina non era al meglio della forma. Oggi loro stanno molto bene, mentre noi abbiamo trovato un equilibrio che potrebbe risultare importante da qui alla fine della stagione”